Checkmate! Imparando da Capablanca vs Marshall, cerca le falle!
di Enrico M. Rosati | 18 Marzo 2023 @ 05:51 | CHECKMATE
“Endgame Master” è uno dei soprannomi di Magnus Carlsen, ad oggi infatti c’è la convinzione che ogni vero campione debba sapersi giostrare al massimo all’interno dei finali di partita. Il Re indiscusso del finale di partita, e padre indiscusso di questo ragionamento, è il campione Capablanca. Ai suoi tempi è stato un vero e proprio spiraglio di luce nel mondo degli scacchi e ne ha rivoluzionato a pieno le dinamiche. Questa la posizione trovata nella partita tra Calablanca e Marshall, una delle prime occasioni che hanno cimentato la reputazione del GM cubano come capomastro dei finali di partita. La prima domanda da fare al lettore è: Qui, preferireste giocare con il bianco o con il nero?
Di norma si tende a preferire la posizione del nero in quanto la facilità di spinta del nero rende la posizione molto più giocabile rispetto alla maggioranza di pedoni del bianco sul lato di Re.
A questo punto, però, c’è la svolta per la partita di Capablanca, che, a prima vista è completamente forzata.
Se avete trovato d5 sappiate che avete tutto il diritto di scattare in piedi ed esultare. Che mossa, che gran mossa, tutto ciò che c’è di meraviglioso negli scacchi è racchiuso in questa posizione talmente spettacolare da rendere qualsiasi commento eccessivo. Questo è il genio di Capablanca dal quale ognuno di noi può e dovrebbe apprendere a considerare le posizioni. Quando tutto sembra essere andato bisogna sempre cercare la debolezza dell’avversario. Importante notare che se il GM cubano avesse concesso UNA SOLA MOSSA in più al proprio avversario questo avrebbe potuto spingere uno dei pedoni dinanzi al re e crearsi uno spazio, di conseguenza, la prima vera lezione che possiamo apprendere è COGLIERE L’ATTIMO e non esitare. Se sentite di avere in pugno la partita, colpite senza remore, è meglio perdere una partita con forza d’animo che rischiare di lasciarsela sfuggire di mano per la troppa prudenza.
A questo punto, la partita è ormai finita, ovviamente il nero non può spostare l’alfiere.