Centri estivi L’Aquila, in commissione polemiche su parchi, frazioni e conti

di Alessio Ludovici | 21 Luglio 2021 @ 06:00 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Seduta della terza commissione consiliare ieri pomeriggio, per analizzare la situazione dei centri estivi della città dell’Aquila e le politiche dell’ente comunale relative sia al 2021 sia alle liquidazioni del 2020. Nonostante due recentissime deliberazioni della giunta comunale in merito, non sono mancate le polemiche nei confronti dell’assessore Bignotti, arrivate in particolare dai consiglieri comunali Paolo Romano ed Elia Serpetti

Due, dunque, le delibere approvate negli ultimi giorni. Una è per la gestione di 178 mila euro spettanti al Comune dell’Aquila e stanziati dal Governo per le attività dei centri estivi. Di questi, 100mila verranno destinati direttamente alle famiglie con un contributo che varierà in base alle fasce Isee. Il contributo coprirà il 100% della spesa nel caso di Isee tra 0 e 10mila euro, il 75% tra 10mila e 20mila euro, e il 50% per gli Isee tra 20mila e 30mila euro. Una procedura quest’ultima, ha paventato Paolo Romano, che rischia di essere farraginosa e di complicare le cose ai centri estivi: “Sarebbe stato meglio destinare tutte le risorse direttamente alle famiglie come hanno fatto altri comuni abruzzesi. Si sarebbe stati più celeri ed efficaci sia verso l’utenza che indirettamente verso le associazioni che gestiscono i centri estivi” dichiara il consigliere comunale di Italia Viva.
I restanti 78mila euro invece saranno destinati alle associazioni che gestiranno centri estivi educativi, centri di cui ancora non si sa molto se non i luoghi scelti.

Con l’altra delibera, invece, si forniscono gli indirizzi per la spesa di 137mila euro del piano sociale comunale, destinati al rimborso delle spese sostenute dalle associazioni che svolgono centri estivi nell’estate 2021.

A far discutere però è soprattutto la programmazione delle iniziative dell’ente. Romano ha denunciato ritardi e confusione, non ultimo il fatto che bisogna procedere in fretta e furia per la conseguente variazione di bilancio relativa ai 178mila euro per poter aprire i bandi al territorio.

Ma è anche la programmazione di quei 78mila euro destinati alle associazioni a lasciare perplessa la commissione.

“Gli ulteriori 78mila euro – aveva spiegato nei giorni scorsi l’assessore Bignotti – sono destinati alle associazioni o enti del terzo settore che vorranno realizzare dei centri estivi educativi all’interno di tre parchi comunali, o di strutture al chiuso per quanto riguarda la fascia di età 0-3 anni, a costo zero per le famiglie: si procederà con un avviso pubblico in base al quale verranno ristorati al 100% i costi sostenuti dalle associazioni che realizzeranno il centro estivo secondo una scheda progettuale redatta dal servizio sociale dell’ente e parimenti approvata nella giunta comunale; i tre parchi interessati sono: la villa comunale di Paganica, il parco Unicef in Via Strinella, ed il parco comunale in Viale Caduti di via Fani.”

Una scelta che non è andata giù ad alcuni commissari, ad esempio Elia Serpetti che ha chiesto i criteri di questa scelta e come mai non sono state coinvolte altre frazioni del territorio comunale. Chi sarà poi a gestire questi centri estivi “educativi” non si sa ancora. In teoria, lo ha ricordato Romano, il Comune a maggio aveva pubblicato un avviso pubblico, una manifestazione d’interesse, scaduta ai primi di giugno, per fare una ricognizione di tutte le realtà disposte ad organizzare i centri estivi. Di questa manifestazione di interesse però non si è saputo più nulla. Si continua a partire dalla fine del percorso, piuttosto che seguire l’iter come andrebbe seguito, è questa la critica al Comune. Senza la pubblicazione della ricognizione, come si pensa di programmare le risorse da destinare ai centri estivi?

C’è poi il 2020, che in chiusura di Commissione ha fatto discutere e probabilmente tornerà a farlo a breve. L’assessore alle politiche sociali Bignotti negli ultimi giorni ha illustrato lo stato delle liquidazioni per i fondi 2020 destinati alle associazioni che hanno realizzato centri estivi sul territorio. Su questo punto si sono aperte questioni tecniche che hanno destato qualche perplessità nei commissari. Nel 2020, ha evidenziato Romano, il Comune dell’Aquila aveva a disposizione 120mila euro dai fondi comunali e 172mila euro da fondi governativi sempre legati all’emergenza covid. Questi ultimi, se non fossero stati spesi, sarebbero tornati a Roma. Ora, da quando si è riusciti a comprendere, il Comune sul 2020 sembrerebbe aver liquidato per i centri estivi una somma di poco inferiore a 120mila euro a valere però sui quei fondi del governo, per evitare evidentemente di perderli. Nella delibera madre però si faceva riferimento, per la copertura delle attività dei centri che avevano fatto domanda, all’utilizzo dei fondi comunali, mentre ulteriori altri fondi, come i 172mila euro arrivati poi, sarebbero stati oggetto di ulteriori provvedimenti e programmazione. Per di più, è stato sempre evidenziato ieri, sarebbero stati liquidati a singole associazioni somme pari al 95% del contributo richiesto, mentre sempre nella delibera di Giunta a monte della vicenda, la numero 330 del 2020, era previsto un finanziamento da parte del Comune fino ad un massimale del 60% del progetto di ogni centro ed in ogni caso non superiore ad 8mila euro. “Nessuno mette in discussione le difficoltà, le maggiori esigenze e le richieste finanziarie dei centri estivi in questo momento pandemico ma le procedure amministrative spesso e volentieri sono piegate ad uso e consumo dell’amministrazione comunale. È giusto destinare maggiori risorse ma con percorsi corretti e con tempi adeguati, è giusto permettere alle associazioni investimenti diversi soprattutto sul numero degli operatori impiegati. Dispiace per il territorio” ha affermato ancora Paolo Romano.

La vicenda potrebbe avere nuovi sviluppi, per un chiarimento sui fondi 2020 e sulle modalità con cui sono stati erogati, nella Commissione di Garanzia e Controllo. Per quanto riguarda le attività del 2021, invece, il Comune quanto prima dovrà predisporre le informazioni utili per accedere a quei 100mila euro destinati alle famiglie e organizzare i tre centri estivi educativi previsti.

 


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