Censis, Univaq quartultima tra gli atenei di media dimensione

Non va meglio a Teramo e Chieti

di Alessio Ludovici | 13 Luglio 2022 @ 06:00 | ATTUALITA'
univaq
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L’AQUILA – Anche quest’anno la tradizionale fotografia del Censis sulle università italiane non è foriero di buone notizie per l’ateneo aquilano e in generale per il sistema universitario regionale.  

Il Censis suddivide gli atenei in quattro grandi categorie, in base al numero degli iscritti. L’Università dell’Aquila ora fa parte di quelli medi, tra 10 e 20 mila iscritti, e si classifica 13esima su 16 atenei. Un posto in più rispetto al 2021, quando l’ateneo chiuse terzultimo.

Trai i Grandi atenei troviamo Chieti Pescara in 15esima posizione su 20 atenei mentre nei piccoli atenei c’è Teramo, settima su nove atenei. 

E’ la 22esisma edizione della Classifica Censis delle Università italiane, strumento per fornire, scrive il Censis, orientamenti alle scelte di tutti gli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria.

L’analisi prende in considerazione diversi parametri, dalla valutazione delle strutture disponibili ai servizi erogati, dal livello di internazionalizzazione alle capacità di comunicazione 2.0 alla occupabilità. In quest’ultimo l’ateneo aquilano recupera diverse posizioni. 

Le cose non vanno meglio sui diversi settori disciplinari con gli atenei abruzzesi in posizioni di ripiego, addirittura ultimo il settore umanistico aquilano a livello generale. 

Non è noto, al momento, il numero degli iscritti all’Università degli Studi dell’Aquila. A marzo la Rai aveva parlato di appena 1800 immatricolazioni nell’ateneo del capoluogo. In tutta risposta l’Ateneo, un paio di giorni dopo, diffuse una nota in cui si parlava di oltre 5mila matricole, il doppio in pratica dell’anno precedente. 

Il resto della classifica Censis

La prima posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8. Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma. 

È l’Università di Pavia quest’anno a detenere la posizione di vertice tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), con un punteggio totale di 91,0, superiore a quello dell’Università di Perugia, che dopo un lungo periodo di  primato retrocede in seconda posizione con 90,8 punti.

Apre la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Siena, che con il punteggio di 96,7 si guadagna la prima posizione, detenuta lo scorso anno dall’Università di Trento, che con 94,8 scende in terza posizione (a causa soprattutto della perdita di 10 punti nell’indicatore relativo all’occupabilità), preceduta dall’Università di Sassari (96,0), che guadagna una posizione (grazie soprattutto all’incremento di 15 punti nell’indicatore relativo a borse e altri servizi in favore degli studenti).

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare la prima posizione l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 99,5, seguita in seconda da un altro ateneo marchigiano, l’Università di Macerata, che somma il punteggio di 87,2. La classifica dei Politecnici, infine, è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (con un punteggio pari a 97,0), seguito al secondo posto dal Politecnico di Torino (91,5), che occupa la seconda posizione, che lo scorso anno apparteneva allo Iuav di Venezia (90,5), ora in terza posizione. Chiude la classifica il Politenico di Bari (87,7).


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