C’è ancora tanto da fare. Il cimitero aquilano tra novità, normalità e zone rosse

di Alessio Ludovici | 26 Giugno 2022 @ 06:00 | ATTUALITA'
cimitero l'aquila
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L’AQUILA – In seguito a una segnalazione di un cittadino, che lamentava erba alta nel cimitero monumentale dell’Aquila, siamo andati a controllare di persona. L’erba sembra sia stata tagliata ovunque, la manutenzione ordinaria c’è e si vede. Le ferite del terremoto sono però ancora lì in gran numero.

Un bagno di realtà dopo l’abbuffata di proposte e programmi, cose da fare proposte da centinaia di candidati delle elezioni, di chi ha governato, di chi vorrebbe farlo o avrebbe voluto farlo. Un segno che la realtà è difficile da smuovere, gli iter sono lunghi e anche le migliori intenzioni possono naufragare nello scorrere del tempo.

Cinque anni fa quella della risistemazione dell’edilizia cimiteriale fu individuata come una delle priorità e diversi interventi sono stati fatti nel cimitero del capoluogo come in quelli delle frazioni. All’epoca le progettazioni erano pochi, gli interventi quasi inesistenti. Oggi, a spasso nel bellissimo cimitero aquilano, è facile ancora incontrare ancora danni, delimitazioni, zone rosse, aree interdette alle famiglie di tanti nostri cittadini defunti nel corso dei decenni, i fiori ormai secchi appesi alle transenne.

Nella scorsa consiliatura è stato abbattuto l’ecomostro ma per il nuovo loculario c’è ancora da attendere così come per l’avveniristico progetto che interessa il complesso funerario dedicato ai IX Martiri i cui lavori non possono partire se non si trova una sistemazione delle migliaia di salme ospitate nel nuovo locolurio da costruire. I lavori sull’edicola funeraria di San Giuseppe dei Minimi, che dovevano concludersi questo mese, sono ancora in corso. Nel 2019, invece, sono terminati i lavori alla chiesa del cimitero, quella di Santa Maria del Soccorso, e l’anno dopo quelli della pavimentazione dell’ingresso principale del cimitero,  nel 2021 è stato consegnato il cantiere dell’ossario comunale, realizzati anche i nuovi parcheggi lunga il muro di cinta interno del cimitero.

In campagna elettorale se ne è sentita di ogni tipo sulle cose da fare in città, tredici anni dopo il sisma però al cimitero c’è ancora da fare. E’ un segno evidente del lavoro che attende la nuova giunta e il nuovo consiglio. Tanti dossier aspettano di essere ripresi e conclusi, non solo il cimitero: dalla ricostruzione pubblica ai sottoservizi, dalla sanità ai problemi occupazionali, dai cambiamenti climatici al Gran Sasso, dai parcheggi ai trasporti pubblici, alla valorizzazione dell’immenso patrimonio pubblico. Passata l’euforia per l’elezione, le dediche e i ringraziamenti, passati i festeggiamenti come la conta delle preferenze,  ora comincia la parte difficile: amministrare, ognuno per la propria parte, di maggioranza o opposizione che sia. 

 


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