Cassazione: istigazione discriminazione omofoba non è diritto di critica
di Redazione | 10 Luglio 2022 @ 09:55 | LA LEGGE E LA DIFESA
La Corte di Cassazione ha bocciato la decisione della Corte d’Appello che, antecedentemente, aveva dato ragione a Simone Pillon su affermazioni che l’associazione Omphalos considerava accuse ed offese.
I fatti e la Corte d’Appello
Durante tre incontri a Bastia Umbra, Assisi e San Marino nel 2014 Simone Pillon è stato ritenuto responsabile di aver diffuso materiale che istigata all’odio verso l’omosessualità dall’associazione Omphalos, impegnata a difesa dei diritti civili. Questa infatti si era rivolta al giudice perché ritenuta offesa da simili accuse, ma la Corte d’Appello aveva fatto rientrare queste affermazioni in una ‘critica di carattere politico’ atteso che era in corso nel paese anche un dibattito sul decreto Cirinnà.
La Corte di Cassazione
In netto contrasto con la Corte d’Appello, la Cassazione ha bocciato questa decisione e stabilito, innanzitutto che la libertà di espressione del pensiero è giusto limitarla quando si traduce in istigazione alla discriminazione a danno di alcuni gruppi.
In secondo luogo che né le famiglie arcobaleno né le associazioni lgbtq+ sono contraddittori politici, a differenza del disegno di legge Cirinnà, per cui non si può considerare critica politica.
In terzo luogo, fatto ancor più importante, la Corte stabilisce che Pillon aveva “diffuso notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e di prevenzione delle malattie veneree svolte dall’associazione, attribuendole iniziative e messaggi distorti rispetto al loro effettivo contenuto”.