Sul Fatto Quotidiano di oggi viene pubblicata “la lista delle spese folli dell'ex tesoriere della Margherita” contenuta nelle carte della Procura di Roma. Una pioggia di milioni distribuiti ad associazioni, fondazioni, partiti.
SOLDI PER I POLITICI. Una bella fetta, da 1,126 milioni se l'è presa il Centro futuro sostenibile di Francesco Rutelli (330 mila euro in più di quanto si sapeva finora), ma a beneficiare del denaro dei contribuenti italiani sono stati anche la M&s congressi di Catania vicina a Enzo Bianco (333 mila euro), la Milano 90 degli Scarpellini (2,200 milioni per l'affitto della sede di via del Nazareno), il Partito democratico (825 mila euro), la Ipsos (670 mila euro per i sondaggi), la Cinecittà Studios Spa (540 mila euro), il portavoce di Rutelli, Michele Anzaldi (309 mila euro), quello di Arturo Parisi Andrea Armaro (100 mila euro), il Comitato Enrico Letta 2007 (94 mila euro), Willer Bordon (30 mila euro in assegno) e Franco Marini (18 mila euro).
Al di là dei 23 milioni che Lusi avrebbe sottratto con un'appropriazione indebita, non ci sono profili di reato nei conti dell'ex partito, ma le responsabilità politiche restano.
BIANCO: «LUSI ERA UN TESORIERE RIGOROSO». Per Rutelli e per Bianco, per esempio. Quest'ultimo ha raccontato ai magistrati la sua versione dei fatti: «Della gestione economica si occupava esclusivamente il Tesoriere… per qualsiasi spesa inerente… come per esempio organizzare un convegno, stampare opuscoli o manifesti per la campagna elettorale, ci si rivolgeva a lui… Il Lusi era rigoroso, almeno apparentemente, e cercava sempre di limitare le spese da sostenere… per parte mia era una continua discussione per il pagamento dei miei collaboratori», ha spiegato il senatore catanese.
Bianco ha anche escluso di aver mai chiesto denaro per se stesso: «Per evitare di assumere oneri come Margherita mi ‘costrinse’ ad assicurarmi la loro collaborazione con contratti cococo sempre a carico del partito, ma meno onerosi e senza che la Margherita potesse trovarsi in difficoltà
con riferimento a future richieste di assunzione. Preciso, in proposito, che mi pare veramente fantasiosa la questione, di cui ho letto sui giornali, di una suddivisione 60/40 tra ex popolari e rutelliani».
Infine Bianco ha precisato: «Tutti noi abbiamo sempre ritenuto legittimi i finanziamenti a fondazioni ed enti che operavano nel sociale o che facevano cultura politica».