L’aggressione a Filippo Rossi, direttore di “Futurista”, da parte del leader d Casapound Gianluca Iannone, è un fatto che rimanda alla notte dei tempi, a quegli anni ’70 dove essere ‘fascio’ o ‘compagno’ aveva creato un clima irrespirabile.
Insomma, ancora oggi, basta avere delle idee diverse per essere pestati a sangue?
Purtroppo non è la prima volta che quelli di Casa Pound si distinguono con azioni simili. Solo lunedì scorso Alberto Palladino, dirigente di Casapound, è stato riconosciuto colpevole per aver picchiato militanti del Pd che stavano «attacchinando» manifesti a Roma. Due anni e tre mesi di reclusione.
Oggi l’accusa a Iannone di un atto premeditato pare ancora più grave quanto anacronistica. «Conoscevo superficialmente Iannone, con lui ho avuto una serie di polemiche sui network dopo l’omicidio dei due senegalesi a Firenze a dicembre scorso. Il fatto che mi abbia aggredito dopo tanti mesi dimostra che e’ stata un’azione a freddo, quindi più pericolosa», ha dichiarato Rossi. «Solo uno schiaffo futurista […] uno schiaffone può far male, ma un occhio nero passa in fretta. A Rossi voglio dire che altrettanto male possono fare la penna e le parole, ma gli effetti delle ingiurie durano più a lungo», scrive Gianluca Iannone mentre rivendica l’aggressione a Filippo Rossi.
Mentre a Roma anche Alemanno, sul suo blog, è stato costretto a prendere le distanze, «solidarietà a Filippo Rossi, per l’aggressione subita questa notte a Viterbo. Opinioni diverse possono e devono essere discusse nell’ambito del confronto dialettico, senza però mai sconfinare nella violenza fisica, una scusa per chi non ha argomenti», a L’Aquila sulla bacheca di un esponente di Casapound leggiamo commenti ironici e sfottò minimizzando quanto è successo.
Oggi a Capitignano si terrà il III° torneo nazionale CPI con concerto e sarebbe interessante ascoltare le prese di posizione (che sono mancate) di autorevoli esponenti politici aquilani, sindaci, consiglieri comunali e quant’altro, che nella scorsa tornata elettorale si sono schierati parlando di cambio di passo e democrazia? (m.c.)