Carceri aquilane, sos dei socio sanitari
Nardella (Uil Pa): "La Asl determini in merito alla loro integrazione o sarà un grosso problema"
di Redazione | 12 Dicembre 2022 @ 10:21 | ATTUALITA'
SULMONA – “Con la venuta meno dell’emergenza Covid la cui definizione è prevista esserci, salvo proroghe dell’ultima ora, il 31 dicembre prossimo venturo, decadrebbe il rapporto di impiego degli Operatori Socio Sanitari nelle carceri abruzzesi in generale e aquilane in particolare.
Un impiego voluto dalla Protezione Civile proprio per dirimere le problematiche legate alla pandemia.
Alcune di queste figure sono entrate a pieno titolo , grazie alla pressante richiesta avanzata dalla UIL PA Abruzzo, negli organici dell’ASL delle Aree Sanitarie Penitenziarie seppur al momento il loro operato è reso tale attraverso la somministrazione di contratti a termine.
Resterebbe da sanare la posizione dei restanti OSS che tutt’oggi prestano la loro attività nelle carceri abruzzesi alle dipendenze della Protezione Civile.
L’auspicio della UIL PA Abruzzo è che anche questi ultimi vengano assorbiti dagli organici delle AA.SS.LL.. anche perchè riteniamo che sia’ necessario che ciò accada e per motivi legati alla peculiarità che hanno gli istituti abruzzesi, ed in particolare quello di Sulmona, di avere molti detenuti affetti da numerose patologie molte delle quali gravi.
Cresce a vista d’occhio nei reparti detentivi il numero di sedie a rotelle e con esse la necessità di un accompagnamento dei detenuti da personale competente qual è appunto l’operatore socio sanitario.
Cresce altresì e sempre più il numero di detenuti e con essi la quantità di persone affette da patologie bisognevoli di assistenza.
Il lavoro svolto dagli attuali operatori ha sopperito alla mancanza di una figura deputata a questa tipologia di servizi evitando, così, di distogliere dalle loro incombenze e competenze di primaria importanza i medici e gli infermieri.
La figura dell’OSS insomma è divenuta essenziale per mantenere l’equilibrio all’interno dei penitenziari.
La loro venuta meno rappresenterebbe un duro colpo e che un posto come il carcere non potrebbe assolutamente permetterselo.
Chiediamo quindi ai rappresentanti della sanità regionale di adoperarsi affinchè la figura dell’OSS non solo venga mantenuta attraverso la conferma dei numeri di componenti sinora impiegati ma, in funzione dell’apertura a Sulmona del nuovo padiglione che ospiterà altri 200 detenuti, potenziati.
Non oseremmo pensare cosa accadrebbe qualora tale richiesta non venisse accolta”.
Così una nota del segretario generale territoriale Uil Pa L’Aquila, Mauro Nardella