di Matilde Albani, L’Editoriale – A frittata fatta, non si può continuare a rispondere che il Comune era “impreparato” a gestire un patrimonio immobiliare di così vasta portata, e di non avere responsabilità politiche sul regolamento dei canoni. Come l’assessore Lelio De Santis, anche il collega dell’assistenza alla popolazione Fabio Pelini, dice la sua in politichese, facendoci notare come “certe” responsabilità, le aveva Alfredo Moroni, e non lui, seppur citati entrambi dalla Corte dei Conti. Non dice Pelini, come mai una delle preoccupazioni del Comune, sia stata quella di far inserire tra gli aventi diritto gli alloggi del Progetto case e Map, giovani coppie e badanti, quando era praticamente certo che avrebbero generato un danno alle casse dell’ente, senza incassare bollette e canoni. Pelini, dribbla anche sul lavoro dell’aggiornamento della banca dati, che avrebbe dovuto incrociare la situazione degli assegnatari, quando tante case sono state “occultate” in seguito a tornate elettorali.
Le autocertificazioni sarebbero state verificate col censimento, ma i dati Isee, li ha avuti o meno la Guardia di Finanza? Sulle queste, inoltre, (come ammette anche lo stesso Pelini) con il controllo a campione che non supera il 10%… ognuno, aggiungiamo noi, può continuare tranquillamente a fare il proprio comodo… L’intervista a Pelini..
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Servizio e testo Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio