Campi Flegrei, cresce la preoccupazione: 250 scosse in una settimana. 4.2 a Napoli, la più forte da 40 anni
di Redazione | 28 Settembre 2023 @ 18:10 | ATTUALITA'
Che i Campi Flegrei siano potenzialmente pericolosi è noto. Quello che succede negli ultimi giorni però preoccupa e ad interrogarsi è anche la scienza. Duecentocinquanta scosse bradisismiche in pochi giorni. E poi stanotte il sisma a Napoli, 4,2 di magnitudo: la scossa più forte da oltre 40 anni.
“Previsioni certe non siamo in grado di farne” ha spiegato all’Agi Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv. “E’ in corso una sequenza sismica che non finisce oggi e quindi possiamo aspettarci ancora nuovi eventi e anche una crescita in termine di magnitudo. I terremoti stanno, infatti, aumentando sia in termini di energia che di numero. Solo nell’ultima settimana ne abbiamo avuti oltre 250, quindi stiamo parlando di un fenomeno molto attivo, legato al bradisismo del vulcano dei Campi Flegrei il cui magma ad alcuni km di profondità genera una spinta verso l’alto e il conseguente sollevamento in superficie di circa un centimetro e mezzo al mese, determinando la sismicità.”
La sequenza però dura da mesi e potrebbe essere la spia, secondo alcuni studi, di un cambiamento di stato della caldera dei Campi Flegrei. Ci si interroga se questo potrebbe portare ad una rottura della stessa. “Al momento – ha spiegato sempre Doglioni – non ci sono indicazioni in tal senso, perché se ci fosse una evoluzione di questo tipo dovremmo vedere un aumento significativo dei gas emessi in superficie, cosa che al momento non osserviamo, però è chiaro che la possibilità rimane aperta, e nulla viene escluso. L’evoluzione delle prossime settimane sarà importante per capire lo sviluppo della crisi bradisismica”.
C’è anche chi immagina, negli scenari peggiori, una superuzione. “Noi non abbiamo indicazioni che ci sia magma vicino alla superficie. Non sappiamo se dalla profondità della camera magmatica siano iniziati a risalire dei fusi magmatici. Sicuramente sono risaliti dei fluidi, come l’acqua della quale è imbevuta la crosta che viene riscaldata e quindi tende a salire verso la superficie. Il tutto determina una pressione verso l’alto, l’inarcamento del suolo e la sismicità.”
Intanto fanno discutere i piani per una eventuale evacuazione. I sindaci dei Campi Flegrei sono tornati a sollecitare un aggiornamento del piano fermo al 2019. L’ultima grande fase bradisismica ci tra il 1982 e il 1984. Una fase di intenso sollevamento del suolo, fino a ciirca 3 metri.