Calcio femminile, questione di cultura. Dibattito al Gssi

di Marianna Gianforte | 04 Maggio 2022 @ 06:19 | SPORT
calcio femminile
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L’AQUILA – Il calcio femminile e la sua cultura al centro di un convegno all’auditorium del Gran Sasso science institute lunedì 2 maggio. La Lega nazionale dilettanti e la Federazione italiana gioco calcio si sono confrontate, davanti a una platea composta in prevalenza da calciatrici abruzzesi di ogni età e da appassionati e tifosi della nazionale femminile, sugli asset di una disciplina che, a partire dai mondiali del 2019, ha ripreso la sua corsa, crescendo e gettando basi importanti per il futuro. 

Il calcio femminile, come ‘questione di cultura’ è anche il vero tema alla base dello sviluppo del settore calcistico femminile in Abruzzo e in Italia. Gli aspetti culturali del movimento del calcio femminile, sostengono da sempre alla Lnd abruzzese, accompagnano la parte agonistica, rafforzando il lavoro nei comitati regionali e nelle società e suffragando una parità tra i generi che sia reale, nella società così come nello sport. 

Tante le relazioni che hanno arricchito l’evento moderate dalla giornalista del ‘Sole 24 Ore’ e autrice di Gameday, Monica D’Ascenzo. Tanti i temi affrontari: dal reclutamento alla formazione, dalle risorse alla comunicazione nel convegno ‘Il calcio femminile, per noi una questione di cultura’. Molto emozionante la visita dell’allenatrice Milena Bertolini allo stadio Gran Sasso d’Italia, dove ha incontrato la selezione under 15 femminile regionale. 

Per presidente Lnd Abruzzo, Concezio Memmo:

“Dobbiamo abbattere i muri che hanno bloccano l’attività femminile, perché le donne sono un pilastro fondamentale della nostra società, e senza di loro le strutture non reggono. Siamo contro ogni pregiudizio, e vogliamo lavorare per intercettare, soprattutto tramite le scuole, un numero maggiore di bambine ed adolescenti. Più tesserate e più cultura sportiva del calcio femminile: è questa la nostra ricetta per il presente e per il futuro”.

Il presidente della Lega nazionale dilettanti Giancarlo Abete, ha riconosciuto  l’impegno del comitato regionale Abruzzo nel suo costante investimento verso il futuro: 

“Di fronte ai numeri non eccezionali, state comunque investendo in prospettiva sul calcio femminile. È proprio dai territori, ognuno con le proprie peculiarità, che devono partire i progetti necessari a rendere ‘praticabile’ e ‘sostenibile’ il calcio femminile, che da qualche anno a questa parte sta mostrando enormi potenzialità sotto molteplici punti di vista”.

Emozionata la calciatrice dell’associazione sportiva Roma e Nazionale Elena Linari:

“Essere qui oggi è già una conquista. Vedere questa risonanza e questa visibilità di cui godiamo è il segno di un cambiamento. Un cambiamento che diverse generazioni di calciatrici hanno costruito con pazienza e grandi sacrifici, perché nel passato questa attività era molto difficile da praticare per i tanti ostacoli sportivi, culturali e per la mancanza di risorse. Penso che l’attività mista maschi-femmine nei primi anni di calcio sia la strada giusta per dare a tutte una prospettiva di crescita”.

Una passione che nasce dai cortili e dai quartieri romani quella della calciatrice dell’associazione sportiva Roma e Nazionale Elisa Bartoli:

“La mia passione nasce dai cortili e dai quartieri romani. Dopo un lungo peregrinare e tanti sacrifici, oggi vesto le maglie della Roma e della Nazionale, e posso vivere in prima persona il passaggio al professionismo. Servono ancora investimenti importanti – dalla base al vertice – per dare un futuro solido al calcio femminile. Il mio sogno è uno Stadio Olimpico pieno in ogni ordine di posti per seguire le nostre partite, così come abbiamo visto a Barcellona e in altre realtà europee”.

Molto sentito l’intervento di una figura punto di riferimento per tante giovani italiane, come l’attrice Cristiana Capotondi, a capo della delegazione nazionale femminile, che ha raccontato la genesi del suo ruolo oggi:

“La mia storia con il calcio nasce dalla passione di mio nonno, che mi portava allo stadio e mi ha fatta innamorare di questo sport. Oggi le ragazze della Nazionale vengono riconosciute e trattate come campionesse, come è giusto che sia. Tutto è partito dagli ultimi mondiali, quando il popolo italiano ha scoperto un nuovo mondo, dimostrando di amare e apprezzare queste ragazze e tutto il calcio femminile”.

La responsabile del calcio femminile della Lnd Abruzzo Laura Tinari, ha posto l’accento sugli stereotipi di cui è impregnato il mondo del calcio e dello sport e su quanto sia importante la comunicazione:

“Stereotipi e pregiudizi, carenza di ragazze interessate a giocare e difficoltà nel reperire le risorse economiche necessarie a portare avanti i progetti sono le tre criticità che stiamo affrontando e tutte si contrastano attraverso la comunicazione, perché solo parlandone si fa emergere questo settore, e la formazione, perché dia alle società staff preparati. Il calcio femminile è fatto di dinamismo, positività e determinazione e vorrei che le bambine abruzzesi vedessero nella nostra Eccellenza femminile ciò che vedo io, ossia la vera Eccellenza del calcio regionale, un modello a cui guardare. Tutto quello che facciamo, lo facciamo perché siamo tutti convinti che il calcio femminile sia la grande opportunità che tutto il nostro sistema ha per crescere e migliorarsi e nel nostro piccolo intendiamo dare il nostro contribuito perché ciò avvenga. Sono queste le pari opportunità che possiamo dare alle nostre ragazze”.

Del lavoro con le scuole ha parlato, invece, la presidente del corso di laurea in Scienze motorie all’università dell’Aquila, Maria Giulia Vinciguerra:

“Lavorare con le scuole è fondamentale per avviare allo sport più bambine e più ragazze. È necessaria anche una svolta culturale nel mondo dell’insegnamento, che spesso discrimina le studentesse – e gli studenti – che praticano sport. La cultura e la conoscenza sono le armi in nostro possesso per scardinare ogni idea sbagliata e pregiudizievole sul calcio femminile: le ragazze, specie nella fascia di età pre-adolescenziale, possiedono doti fisiche, volontà e forza d’animo anche superiori a tanti colleghi maschi”.

Molto forte l’intervento della Ct della Nazionale femminile Milena Bertolini:

“Con l’avventura mondiale del 2019 è avvenuto un vero e proprio riscatto per il calcio femminile italiano. Il passaggio al professionismo, ottenuto proprio in questi giorni, rappresenta un grande passo in avanti sotto il profilo delle tutele. Anche in passato si chiedevano alle ragazze prestazioni da professioniste, ma il trattamento economico e gestionale era assolutamente insufficiente, e molte ragazze si ritrovavano a gestire sport e lavoro con grandi difficoltà. Le cose stanno finalmente cambiando, grazie alla cultura e agli investimenti. Non fermiamoci e lavoriamo tutti insieme per continuare su questa direttrice”.


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