
Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente si è dimesso. Lo ha comunicato lo stesso Cialente nel corso della conferenza stampa convocata urgentemente questo pomeriggio, alle ore 17.30, presso la sede del Municipio a Villa Gioia.
E’ stato Il Fatto quotidiano a dare in anteprima la notizia delle dimissioni di Cialente.
“Me ne vado, è giusto così”. Massimo Cialente, il sindaco del terremoto, lascia L’Aquila. Le pagine che Il Fatto quotidiano ha dedicato in questi giorni all’ennesimo scandalo sulla ricostruzione sono state determinanti nel prendere la decisione: “Ce l’avete fatta, me ne vado per un avviso di garanzia mandato nemmeno a me, ma al mio vice”. Il sindaco fa riferimento a Roberto Riga, indagato per una mazzetta da 30mila euro, e all’assessore Ermanno Lisi, intercettato al telefono mentre dice “abbiamo avuto culo” di gestire il terremoto col suo enorme business. Cialente si prende la responsabilità: “Pago io per tutti, non è possibile continuare in questo modo. Ogni giorno accuse, sospetti, indagini. Roba che non mi ha mai scalfito, eppure sono io a metterci la faccia, perché tutti mi hanno lasciato solo tra gli interessi di chi vuole far soldi col terremoto e la politica di Roma che non si decide a prendere misure serie per far rivivere L’Aquila. Allora basta, vado via”.
“Lascio con rammarico – ha dichiarato Cialente, dopo aver ripercorso tutte le complesse fasi dell’emergenza e della ricostruzione – e con la coscienza di aver agito nell’interesse della città. Me ne vado a testa alta. Oggi sento di essere un peso per la città, mi dimetto nell’interesse della causa della ricostruzione, affinché la nostra voce abbia credibilità presso il Governo. Una voce che oggi è indebolita da una campagna di attacchi mediatici, anche personali e familiari. Ho sempre agito nella legalità, assumendomi con coraggio oneri e responsabilità enormi. Mi sono battuto per la città anche in maniera dura, scontrandomi con i Governi e con i commissari. Ho lottato per avere quello che ci spetta. Se devo pagare personalmente sono pronto. L’importante è che il miliardo di euro che serviva per sbloccare la ricostruzione e avviare i cantieri sia arrivato. Davanti a un ministro che, dopo l’avviso di garanzia e le dimissioni del vice sindaco, afferma che non darà più un centesimo alla città e che incontra, a Roma, la rettrice dell’Università dell’Aquila, creando un Comitato scientifico, con funzioni anche di ripianificazione urbanistica, il tutto senza invitare il Comune, mi rendo conto però che c’è qualcosa di strano. Quello che è accaduto è gravissimo. Se il problema sono io mi faccio da parte. Ho pensato davvero di poter cambiare le cose. Chiedo scusa. Chiedo scusa di aver perso”.
Al termine della conferenza, per il sindaco, l’abbraccio dei lavoratori del polo elettronico.
Il Sindaco adesso avrà 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni. Se entro il 22 gennaio non verranno ritirate, le elezioni comunali si terranno il 25 maggio in concomitanza delle elezioni regionali e europee.