Botti pericolosi, sequestri della Guardia di Finanza in Abruzzo

di Redazione | 30 Dicembre 2022 @ 14:32 | CRONACA
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L’AQUILA – Finanzieri delle Tenenze di Nereto e Roseto degli Abruzzi, in linea con le direttive emanate dal Comando Provinciale di Teramo, hanno intensificato, in occasione delle festività di fine anno, i controlli sulla commercializzazione di artifici pirotecnici e altri prodotti esplodenti pericolosi, al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità degli acquirenti.

In particolare, sono stati individuati e sequestrati all’interno di alcune attività commerciali 8.428 artifici pirotecnici destinati alla vendita recanti etichette con marcatura irregolare o etichette con scadenza antecedente all’anno 2022 e 156 pistole spara coriandoli prive della prescritta marcatura CE, tutti articoli ritenuti pericolosi per la sicurezza del consumatore finale e, in quest’ultimo caso, soprattutto dei bambini.

I responsabili delle attività commerciali, site nei comuni di Colonnella e Roseto degli Abruzzi, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo per il reato di frode nell’esercizio del commercio e per violazioni al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

L’attività della Guardia di Finanza rivolta a contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

Un’altra operazione, “Stop Fire”, è stata condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Pescara. Il materiale pirotecnico è stato intercettato presso una bancarella di Montesilvano, dove veniva venduto illegalmente da un cittadino italiano con precedenti per droga, furto e scommesse illecite, in passato anche percettore di reddito di cittadinanza.

A catturare l’attenzione degli operanti, a primo acchitto, sono state le diverse irregolarità formali riscontrate, come quelle relative all’etichettatura o alla necessità di identificazione degli acquirenti circa il possesso di porto d’armi o abilitazioni professionali specifiche per l’acquisto. Proprio perché per acquistare (non solo vendere) questa tipologia di ordigni esplosivi, sono generalmente richieste la licenza di fochino e le autorizzazioni del caso.

In seguito, oltre alle violazioni formali, i finanzieri hanno subito rilevato l’alta pericolosità dei petardi, risultati essere manufatti artigianali di grandi dimensioni e dello stesso tipo, ma con peso diverso, poiché diverso il quantitativo di polvere da sparo inserito all’interno e a rischio di fuoriuscita per mancanza di una chiusura ermetica di sicurezza. Per questo, il prodotto esplosivo, potenzialmente letale in caso di uso improprio, è stato sottoposto a sequestro e il responsabile deferito alla locale A.G. per il reato di fabbricazione e commercio abusivo di materiale esplodente.

E mentre l’operazione delle Fiamme Gialle di Pescara è ancora in corso per l’individuazione dell’intera filiera di fabbricazione e smercio degli ordigni illegali, la preoccupazione per questi giorni di festa riguarda proprio gli incauti acquirenti (in genere, soprattutto adolescenti) che potrebbero far esplodere questi fuochi illegali dai balconi e dalle finestre, laddove invece servirebbe almeno una distanza di 10 metri per operare in sicurezza senza recare gravi danni a se stessi o agli altri.

A tal proposito, il Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Antonio Caputo, ha sottolineato che: “L’operazione appena portata a termine dalle Fiamme Gialle pescaresi è il risultato del costante presidio economico del territorio assicurato dalle pattuglie attive nel censimento del fenomeno dei botti illegali, che in questo periodo dell’anno diventa sempre attuale. Proprio per questo, continueremo a mantenere alta la vigilanza a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini”.

 


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