Bollo auto 2009, il governo segue la vicenda. Le opposizioni: “Regione vessatoria”
di Alessio Ludovici | 31 Marzo 2023 @ 06:00 | POLITICA
L’AQUILA – “L’attenzione del governo verso “territori alle prese con importanti processi di rinascita” come L’Aquila e gli altri centri colpiti dal terremoto del 2009 proseguirà, a partire dalla questione delle cartelle esattoriali relative ai bolli auto, riferite agli anni 2009 e 2010, che i cittadini stanno ricevendo in questi giorni”. Queste le parole del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivate ieri poco prima dell’inizio, nella prima commissione conisiliare presieduta da Livio Vittorini.
Sul tavolo della commissione il tema delle cartelle di recupero coattivo dei bolli non pagati. “Purtroppo – hanno stigmatizzato i consiglieri di minoranza Verini, Pezzopane, Padovani e Simona Giannangeli – nessuna delle autorità politiche regionali invitate si è presentata, e questo è inaccettabile e va censurato”.
In commissione, in effetti, sono stati ascoltati solo i dirigenti regionali Fabrizio Bernardini e Fabrizio Giannangeli che hanno spiegato l’operato regionale e quindi hanno risposto alle domande dei consiglieri.
La Regione Abruzzo ha inviato circa 45.000 cartelle, tutte relative agli anni del sisma. Una norma del 2011 aveva ridotto del 40% l’importo da pagare e dilazionato in 120 rate il pagamento. Lì per lì nemmeno ci si è pensato troppo. Negli anni, la denuncia di alcuni commissari, nessuno si è mai fatto sentire per ricordare i termini. Paradossalmente la dilazione ha impedito anche la prescrizione: “Scaduto questo termine – il commento delle opposizioni – la Regione Abruzzo, ha inteso inviare cartelle di recupero coattivo ignorando ogni norma di prescrizione che, per i bolli auto, è certamente triennale”.
La Regione ha informato che c’è un’interlocuzione con il Mef e l’Agenzia delle entrate, potrebbe arrivare un emendamento che aiuti almeno a cancellare sanzioni e more rispetto al dovuto.
“Inaccettabile quello che sta accadendo – il commento di Verini, Pezzopane, Padovani e Giannangeli – che testimonia, se ce ne fosse ancora bisogno, il carattere vessatorio della regione a trazione romana/pescarese verso la città dell’Aquila, trattata non solo in questo caso, in maniera ingiusta tanto da arrivare al vero insulto di dichiarare implicitamente ed esplicitamente 45.000 cittadini aquilani e del cratere, evasori fiscali”.