di Matilde Albani, L’Editoriale – Titoli, foto e televisioni sono tutti per lei. Enza Rosetta, mamma di cinque figli e maestra elementare, neo senatrice aquilana, che mai avrebbe pensato nella sua vita di piazzarsi a Palazzo Madama come capolista del Movimento 5 stelle. Qualcuno la chiama la riscossa di Enza per via di questa sua rivincita personale dopo gli appena 750 voti presi da candidata a Sindaco dell’Aquila alle scorse amministrative, quando in molti ridevano di lei.
Chissà quanti staranno rosicando in queste ore, compresi i primi grillini locali del 2005, poi spariti dalla scena. L’invidia è come la calunnia…quel famoso venticello. Enza Rosetta, lo spazza via. La chiamiamo di primo mattino e ci da appuntamento alla Fontana Luminosa dove l’attende anche un folto gruppo di cronisti ai quali si uniscono ignari passanti curiosi, tanto da richiamare l’attenzione della polizia municipale.
Ha fretta, la senatrice Blundo, nel suo total grunge look di ogni giorno, e soprattutto (quale donna non avrebbe…) senza essere passata dal parrucchiere. Risponde con sicurezza a tutte le domande e poi di corsa a Roma dove l’aspetta Radio Rai, alla faccia di chi la sta ancora dileggiando sui social network.
«Mi batterò perché si torni alla Cassa depositi e prestiti, che almeno è una cosa sicura» – dice Rosetta. Da lontano scorgiamo il Sindaco, Massimo Cialente, appena uscito dalla farmacia, non si capisce se con la purga o gli antidepressivi, e improvvisa auguri e consigli alla neo parlamentare. «Nell’ultimo incontro con Barca – dice Cialente – abbiamo preso atto che il primo Consiglio dei Ministri dovrà stanziare almeno quattro miliardi per L’Aquila, perchè i soldi sono finiti e questa fase di stallo è preoccupante».
La Blundo, però, non sembra preoccuparsi per questo monito. Dribbla le nostre domande sulle cariche (e già si capisce che farà strada), sulla questione dei ruoli istituzionali, ma anche su chi gestirà la comunicazione di senatori e deputati. Le uniche certezze per ora sono la decisione di rinunciare ai rimborsi elettorali e che non ci saranno capigruppo fissi, ma saranno trimestrali, per far ruotare deputati e senatori secondo il principio grillino dell’ “l’uno vale uno..”. Ascoltiamola..
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Servizio e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio