Beata Antonia, tre mesi fa la “scoperta”. Ora il Pnrr. Soddisfazione in città
di Alessio Ludovici | 13 Dicembre 2021 @ 13:46 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Dai primi di settembre, quando è stato abbattuto il palazzo che ne occludeva la vista, in tanti, tra cittadini e associazioni come Jemo ‘Nnanzi, hanno chiesto di valorizzare il chiostro della Beata Antonio. A fine novembre anche un’interrogazione di Lelio De Santis. Di questi giorni, infine, la conferma del Comune di aver inserito il Progetto di valorizzazione del complesso della Beata Antonia tra quelli da finanziare con il Pnrr.
Il palazzo abbattuto questa estate ha permesso, già primi giorni di settembre di ammirare uno scorcio di città sconosciuto. In tanti, nei giorni e settimane successive si sono fermati a dare uno sguardo ad immaginare cosa si potesse fare del chiostro e del palazzo abbattuto, di proprietà delle suore e di cui in teoria è prevista la ricostruzione. Anche professionisti dei beni culturali come l’architetto D’Antonio hanno provato a suggerire delle ipotesi. Ai primi di novembre è stato il Comune a confermare a L’Aquila Blog il suo interesse per la vicenda.
Notizia che trova conferma in questi giorni dopo l’approvazione in giunta comunale dei delibera con i progetti per il fondo complementare del Pnrr, tra questi anche la piazza Duomo come già noto settimane fa. Qui l’elenco degli altri progetti.
Tra questi c’è la Beata Antonia appunto. Soddisfazione ha espresso anche il consigliere comunale Lelio De Santis che a fine novembre ha presentato anche un’interrogazione in merito. “Io saluto con piacere questa decisione, avendo sollevato da tempo il problema di una valorizzazione, di una visione e di una fruizione del Monastero della Beata Antonia, nascosto alla vista finora dal palazzo antistante delle suore. Proprio l’approvazione di questo progetto da parte della Giunta comunale è il riconoscimento dell’importanza del problema e mostra la giusta sensibilità verso il recupero al godimento di un Bene culturale e religioso di grande rilievo storico. Ne consegue che la mia idea, che è quella di tantissimi cittadini, di non ricostruire il Palazzo antistante, che impedisce la visione del Monastero da via Sallustio, è apprezzata e va coltivata con decisioni opportune tese a valorizzare la Beata Antonia, senza ricostruire il palazzo, in luogo del quale invece realizzare un’area verde attrezzata.”