Avezzano, 25 Aprile: partecipazione e commozione alle cerimonie
Il vicesindaco Di Berardino: “Festa della speranza e della civiltà”. In tanti, ad Avezzano, per il tradizionale corteo
di Redazione | 26 Aprile 2022 @ 10:56 | ATTUALITA'
AVEZZANO – Festa della Liberazione molto partecipata ieri ad Avezzano. Ieri mattina le celebrazioni organizzate dall’amministrazione comunale e dal consiglio permanente delle associazioni d’arma hanno visto il ritorno a una significativa partecipazione degli avezzanesi.
Non solo festa di liberazione, dall’altissimo valore simbolico, ma anche una ritrovata festa di popolo: la Cerimonia di commemorazione, ad Avezzano, per il 77 ° anniversario del 25 aprile è partita alle 10,30 con un lungo corteo, dopo gli onori tributati al generale Gandin e ai martiri di Cefalonia, per dirigersi verso la piazza antistante la chiesa della Madonna Del Passo. Qui, alla presenza delle autorità civili, militari, di polizia, insieme all’Unuci, alle associazioni d’arma e di volontariato e tra le note della banda di Castelnuovo, c’è stata la deposizione della Corona d’alloro al Monumento all’Alpino e al monumento alla “Libertà di tutti i popoli” e gli interventi del presidente di Assoarma 1° Floriano Maddalena, del vescovo Giovanni Massaro e del vicesindaco Domenico Di Berardino.
Ma è soprattutto la presenza di tanti cittadini che ha reso particolare questo anniversario, vissuto tra le foto dei bimbi e gli applausi degli avezzanesi del quartiere. Un clima di ritrovata libertà di partecipare, seppur ancora condizionato dalle mascherine indossate da tutti i presenti, forse ancor più sentito per il momento drammatico che vive l’Europa con la Guerra in Ucraina.
Le parole del vicesindaco, presente ieri con il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ridolfi.
“È la festa della speranza e della civiltà che delinea la fine dell’occupazione dal nazifascismo e l’inizio di una vita libera. Una ricorrenza da dedicare ai giovani della città e dell’intera nazione. La memoria è il baluardo che le istituzioni e la società pongono al ritorno delle dittature e alla tragica deriva della guerra. Ricordiamo il coraggio di chi seppe resistere alla dittatura e all’occupazione aprendo la strada all’Italia democratica. Un ricordo che vale anche come educazione alla tolleranza”.