La “Barattelli”, per entrare dalla porta dell’Auditorium, non ha ancora ricevuto il via libera definitivo (scritto) da parte dell’assessore al patrimonio Alfredo Moroni, che ha curato personalmente l’operazione. Senza una gara di affidamento, è stata chiamata per un anno a gestire ,in via ordinaria, la struttura di Renzo Piano ( alla straordinaria ci penserebbe il Comune con il tariffario, che ha già sganciato 200mila euro per camerini e bagni), per una sorta di “ius primae noctis”.
In questo spazio di tempo, la “Barattelli” oltre ad affidare la gestione del bar-caffè culturale, anche qui senza bando ma con una selezione diretta, dovrà dimostrare alle piccole associazioni ( teatrali, musicali, scolastiche) già sulle barricate, di essersi meritata la gestione, sugellata dal patto con Moroni, senza aver ascoltato nessuno. Gli esclusi, dal canto loro, fanno notare, che le associazioni culturali che il Comune sostiene, con questa delibera, utilizzerebbero il contributo stesso che gli da il Comune, per pagarsi la sala. Lo schema disciplinare per l’utilizzo e la gestione dell’Auditorium sembra calato da Marte, e non è ancora definito per dare “salvo” il carico dell’ingente spesa e soprattutto in quali proporzioni.
Nell’intervista il vice presidente della “Barattelli” Leonardo Nardis…
Servizio e testo Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio – L’Editoriale