Asl L’Aquila, gli idonei al concorso Oss chiedono nuovi scorrimenti

di Alessio Ludovici | 22 Settembre 2023 @ 06:00 | SANITA'
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L’AQUILA – Tornano a fare sentire la loro voce gli idonei del concorso O.S.S. del novembre 2021 della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. “Abbiamo superato con impegno e dedizione la prova d’esame richiesta per l’assunzione nella sanità pubblica. Ora siamo testimoni di un’incomprensibile e inaccettabile situazione in cui il diritto di lavorare presso la Asl 1 è rimasto inspiegabilmente sospeso”.

Poi le accuse alla politica ma anche a una parte del mondo sindacale: “A fronte di questa ingiustizia, è stato estremamente deludente vedere l’azione congiunta di politici e sindacati in favore di un’agenzia esterna, a discapito degli idonei. Riteniamo che la meritocrazia debba essere una pietra angolare di qualsiasi sistema di assunzioni nella pubblica amministrazione”. 

E’ una situazione nasce da lontano. Le Asl abruzzesi per anni si sono affidate alle agenzie di somministrazione lavorativa. Un vizio a cui si è riusciti a mettere un freno solo con la pandemia. Nel 2021, infatti, è arrivato il cambio di rotta con procedure di accesso più coerenti con i dettami costituzionali per i quali, al pubblico impiego, si deve accedere tramite concorso. E il concorso, anzi concorsone, c’è stato. Non senza polemiche perché a rimetterci sono stati anche tanti operatori in somministrazione che nel frattempo erano a lavorare in ospedale da anni e per un motivo o un altro non sono riusciti ad entrare con il concorso. Una guerra tra poveri cui ancora non si riesce a mettere mano.

Intanto alcuni scorrimenti, tra un ricorso e un pronunciamento del Tar, sono stati fatti. La Asl dell’Aquila è a circa 250 chiamate, ma bisogna vedere quanti effettivamente sono entrati in servizio rispondendo positivamente alla chiamata, su circa 500 idonei. Le Asl procedono di anno in anno, spiega Anthony Pasqualone della Funzione Pubblica della Cgil che da sempre chiede assunzioni a tempo indeterminato nella sanità pubblica. Tutto dipende dal piano del fabbisogno e delle risorse disponibili in ogni Asl: “”Quello che è certo è che c’è bisogno di personale, questo è indubbio. Le strutture sono stressate e gli operatori costretti spesso e volentieri a turni massacranti. Ulteriori scorrimenti di quella graduatoria migliorerebbero la situazione lavorativa in tutti i presidi della provincia, ma riteniamo necessario che venga avviato un piano straordinario per l’occupazione nel pubblico impiego. Dal 2011 ad oggi, il personale in Sanità è diminuito di oltre 18.000 unità lavorative, contestualmente è aumentato il lavoro precario del 26,56%”. 





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