Anche sulle riforme del Pnrr ci sono difficoltà e ritardi

Piano nazionale di ripresa e resilienza

di Redazione | 30 Agosto 2023 @ 16:02 | UTILI
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Come noto, il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si suddivide in investimenti da un lato e riforme normative dall’altro. Nonostante sia un po’ passato in sordina nelle ultime settimane, anche questo secondo aspetto è fondamentale. Non solo per modernizzare e rendere più efficiente il paese ma anche, più concretamente, per ricevere i fondi, subordinati alla realizzazione di tutti gli interventi previsti, compresi quelli normativi. Da questo punto di vista quindi il governo e il parlamento hanno un ruolo fondamentale. 

L’avanzamento delle riforme è meno difficoltoso di quello degli investimenti ma non è privo di criticità. Innanzitutto entro la fine dell’anno devono essere completate 9 scadenze, con passaggi tutt’altro che semplici come quello dell’approvazione della legge annuale sulla concorrenza. In secondo luogo anche qui si registrano dei ritardi, tanto che il governo nella sua proposta di modifica del Pnrr è dovuto intervenire rivedendo al ribasso alcuni degli obiettivi iniziali. Non ultimo quello sulla lotta all’evasione fiscale.

L’avanzamento delle riforme è meno difficoltoso di quello degli investimenti – di cui si è parlato molto – ma non è privo di criticità. Innanzitutto entro la fine dell’anno devono essere completate 9 scadenze, con passaggi tutt’altro che semplici come quello dell’approvazione della legge annuale sulla concorrenza. In secondo luogo anche qui si registrano dei ritardi, tanto che il governo nella sua proposta di modifica del Pnrr è dovuto intervenire rivedendo al ribasso alcuni degli obiettivi iniziali. Non ultimo quello sulla lotta all’evasione fiscale

A che punto sono le riforme del Pnrr

Prima di vedere nel dettaglio a che punto sono le varie riforme, è necessaria una premessa. Gli interventi normativi in alcuni casi sono propedeutici alla realizzazione degli investimenti. È il caso ad esempio degli incentivi all’utilizzo dell’idrogeno. In altri invece le riforme sono slegate sono slegate, talvolta con dei propri target quantitativi da raggiungere. È il caso ad esempio della riforma sugli alloggi per gli studenti (maggior numero di posti letto disponibili) o di quella della giustizia (processi più rapidi e smaltimento dell’arretrato). Per questo motivo alcune riforme terminano il loro iter nei primi anni del Pnrr, lasciando spazio agli investimenti correlati. Mentre altre hanno un cronoprogramma che si conclude nel 2026.

Non deve sorprendere quindi il fatto che, in generale, il cammino delle riforme si trovi in uno stato molto più avanzato rispetto a quello degli investimenti: semplicemente il loro percorso è iniziato prima.

In base anche alle informazioni rilasciate dalla camera dei deputati e dal nostro portale OpenPNRR possiamo osservare che sono 63 le misure e sottomisure normative che hanno già iniziato il loro iter.

In particolare 30 (47,6%) risultano aver già concluso il loro iter. Sono cioè già state completate al 100%. Da notare però che tra queste ve ne sono 8 che sono state approvate definitivamente in ritardo rispetto a quanto previsto dal cronoprogramma del Pnrr. Altre 25 sono invece ancora in corso.

Inoltre 9 misure durante il loro iter hanno incontrato alcuni elementi di difficoltà che le hanno poste in ritardo, rispetto alla tabella di marcia. Difficoltà che però, almeno per il momento, non hanno impedito al nostro paese di ricevere i fondi assegnati.

Come noto, ogni misura del Pnrr deve essere realizzata rispettando un rigido cronoprogramma che prevede il completamento di diversi adempimenti con cadenza trimestrale. Considerando le riforme già avviate, le scadenze totali a cui adempiere tra il 2021 e il 2023 sono 89. Oltre l’80% di queste sono già state portate a conclusione (73, di cui 5 in ritardo). Mentre sono 9 le scadenze a cui adempiere entro la fine dell’anno. A queste se ne aggiungono 7 che risultano essere in ritardo dai semestri precedenti.

L’area tematica più toccata da questi adempimenti è quella legata alla pubblica amministrazione con 18 adempimenti programmati, di cui 5 ancora da completare. Seguono la transizione ecologica (17 scadenze di cui 2 in ritardo) e scuola, università e ricerca (11 di cui 2 da completare).

 


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