Alluvione in Libia, dall’Aquila un camion della Protezione Civile. “L’Africa è esplosa”

di Fausto D'Addario | 16 Settembre 2023 @ 07:58 | CRONACA
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L’AQUILA – Dal Marocco alla Libia: il Nordafrica si trova alle prese con catastrofi naturali senza precedenti. Prima il terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito il Marocco l’8 settembre, poi a tre giorni di distanza la tempesta Daniel e la conseguente alluvione che ha devastato le città della costa libica, Derna in particolare, dove un’onda alta 7 metri ha spazzato via interi quartieri.

Come se non bastasse, i soccorsi sono resi più difficili dalla distruzione delle infrastrutture – si lavora senza elettricità, acqua corrente e benzina sul posto – e dalle complesse condizioni politiche dei due paesi. In Libia il governo internazionalmente riconosciuto è quello che ha come capitale Tripoli, nella Libia occidentale, ma i danni più pesanti si registrano nella parte orientale, quella controllata dalle truppe ribelli. Il Marocco, poi, per ragioni diplomatiche ha accettato di ricevere aiuti solo da pochi paesi. Senza contare le oltre 7mila presenza che hanno provocato il caos a Lampedusa negli ultimi giorni, i cui numeri, a causa di queste recenti tragedie, potrebbero anche aumentare, tanto da fare esclamare al ministro Antonio Tajani: “L’Africa è esplosa”.

Libia

Dall’Italia il Dipartimento nazionale della Protezione civile si è subito attivato per il trasporto di personale e di materiali utili a fronteggiare l’emergenza in Libia. La mattina del 14 settembre la nave militare San Marco della Marina Militare è partita dal porto di Brindisi e impiegherà circa 40 ore di navigazione prima di giungere a destinazione, verso le coste al largo della città di Derna. Il carico di aiuti comprende 100 tende, capaci di ospitare mille persone, mezzi di movimento terra e di soccorso e 2 elicotteri della Difesa italiana, circa 5000 coperte messe a disposizione dalla Croce Rossa Italiana, 8 pompe idrovore – donate dalle regioni Abruzzo, Calabria e Campania – e materiale sanitario della regione Puglia. Già dalla sera del 13 settembre da L’Aquila è partito un camion della protezione Civile Regionale con a bordo 4 dipendenti dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e un volontario della Protezione Civile per consegnare alla nave i materiali. Gli aiuti forniti dalla Regione Abruzzo consistono in

-2 idrovore carrellate di cui una da 3500 litri/min. e l’altra da 2500 litri/min.;
-10 carriole di cui 2 motorizzate;
-pale, picconi, badili e guanti da lavoro.

Forse solo una goccia nell’oceano, ma il popolo abruzzese sa bene come reagire, con la sua proverbiale tenacia. Tutte le forza in campo daranno il massimo sostegno per prestare rapidamente soccorso alla popolazione libica. Ricordiamo che, anche in occasione del terremoto in Turchia e in Siria dello scorso febbraio, l’Abruzzo si segnalò tra le prime regioni italiane a portare i propri aiutu, con materiale sanitario messo a disposizione dalle farmacie ospedaliere di Teramo, Giulianova e Sant’Omero e due volontari del Nucleo Operativo Volontari di Protezione civile di Tagliacozzo.

L’attenzione rimane desta anche in Marocco, dove il terremoto ha provocato oltre duemila morti e almeno altrettanti feriti. Nessun ferito grave tra i 500 italiani presenti in Marocco; a Marrakech si trovava anche un’abruzzese, Sarah Antresini di Pescara, che ha rivissuto il dramma del terremoto che colpì il capoluogo nel 2009. “Ho avuto paura di morire”: venti lunghi secondi, così li ha descritti, che hanno messo in ginocchio il Marocco intero. Ma Sarah è già tornata sui luoghi più colpiti per aiutare come può. Solidarietà anche dalla comunità marocchina residente in provincia dell’Aquila, che oggi soffre quasi incredula per le notizie e l’incertezza sulla sorte di amici e parenti rimasti in Marocco, sotto le macerie o che hanno perso tutto.

I dati ISTAT parlano di una presenza di 4599 marocchini su 22.957 stranieri nella provincia aquilana, dunque una presenza che si aggira attorno al 20%; una comunità operosa, tra lavoratori stagionali e dipendenti nelle aziende dell’area del Fucino, in primis ad Avezzano, ma anche a Luco dei Marsi, Celano, Trasacco e San benedetto dei Marsi. Poiché il Marocco accettato soltanto gli aiuti ieri quattro Stati nazionali, le iniziative non potranno che essere private. Il Marocco ha accettato squadre di soccorritori soltanto da quattro Paesi, la Spagna, il Regno Unito gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar, mentre le altre iniziative e le raccolte fondi sono ad opera di volontari. 

 

 


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