Al Corso Lum si parla di riforme, sostenibilità e vivai nel mondo del calcio

di Redazione | 16 Giugno 2021 @ 13:58 | EVENTI
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ROMA – Esportare a livello internazionale il ruolo “maturo” di rappresentatività delle componenti tecniche dimostrate nel sistema calcistico italiano. Della prospettiva di allargare anche gli organismi direttivi di UEFA e FIFA alla presenza di calciatori, allenatori e dirigenti è stata lanciata dall’avvocato Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori e vicepresidente della FIGC, nel corso di un “dialogo” avuto con Giuseppe Tambone – ds ed esperto di diritto ed economia dello sport – nell’ambito del Corso di Alta Formazione in Management delle Società Calcistiche dell’Università LUM, riconosciuto dalla FIGC per l’accesso diretto all’esame di abilitazione da direttore sportivo. “Soprattutto nel contesto attuale di riorganizzazione del quadro delle competizioni – ha dichiarato Calcagno – la mancanza di questa forma di interlocuzione delle componenti tecniche con gli organismi internazionali credo sia un danno al sistema. Le figure tecniche e dirigenziali che sono parte determinante nella creazione di questo spettacolo e, soprattutto, quelle che vivono il sistema dal di dentro, devono poter avere voce. Rappresenterebbero un ulteriore salto di qualità. Vogliamo essere parte del sistema, vogliamo essere propositivi e non subire decisioni che, per quanto pur condivisibili talvolta, comunque non ci danno possibilità di offrire il nostro fattivo contributo di idee e di esperienza”.
La partecipazione alle attività del Corso per direttori sportivi della LUM ha visto l’avvocato Calcagno entrare nell’attualità della politica federale e delle imminenti future riforme.

“L’iniziativa della LUM – è stato il saluto del presidente AIC, che ha concesso il patrocinio all’iniziativa – rappresenta una nuova attività di completamento dei tanti canali di quella formazione che la FIGC porta avanti da sempre attraverso il Settore Tecnico, impegnato con la presidenza di Albertini ad incrementare il suo ruolo e l’attività di miglioramento del nostro patrimonio professionale. Il nostro è un mondo che cresce e si evolve di continuo e, a maggior ragione in questo momento di difficoltà, abbiamo bisogno di professionalità e probabilmente anche di figure nuove all’interno delle società, in grado di operare una riorganizzazione complessiva delle figure professionali. Il Corso della LUM si inserisce perfettamente all’interno di questo contesto ed il vostro impegno credo gioverà al sistema”.

Le riforme della FIGC. “Il nostro mondo parla di riforme da un decennio. In questi anni abbiamo guardato solo al format dei campionati, dandone una chiave di lettura parziale. L’eventuale riduzione del numero delle squadre professionistiche deve essere il punto di caduta dei nostri ragionamenti e non il punto di partenza. Bisogna partire dalle regole. Alcune norme poste negli anni scorsi sono servite a stabilizzare il sistema, a migliorare la capacità dei club a restare nel sistema. Dobbiamo riprendere quel cammino. Innanzitutto occorre trovare un modello di redistribuzione delle risorse diverso dagli ultimi 10 anni: questo modello oltre a produrre tanti debiti ha anche fatto emergere un gap economico e disuguaglianze non più a lungo sostenibili, sia nel contesto internazionale evidenziate dal progetto della Superlega che, a breve, anche in quello nazionale. La riforma deve essere portata avanti in un’ottica di sistema da parte di tutte le componenti, noi non pensiamo di dover rinunciare a qualcosa ma di guardare con una prospettiva diversa dal passato. In questa ottica comune non vedo interessi contrapposti tra Aic e Leghe. Dobbiamo chiaramente capire quali siano le risorse aggiuntive per tutto il sistema per poter fare una riforma, quali le norme che l’accompagneranno. Sappiamo tutti che solo la parte apicale del nostro mondo può produrre certi tipi di risorse, ma è fondamentale comprendere che ridistribuirle in maniera equilibrata verso il basso è anche interesse di chi è al vertice. Sono concetti che ritornano anche in ambito internazionale.”


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