Coronavirus e adolescenza, “Teenformo”: Aied L’Aquila in supporto dei ragazzi in quarantena

di Mariangela Speranza | 05 Maggio 2020 @ 07:30 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Arrivare agli adolescenti nonostante le scuole siano chiuse e sia preclusa ogni possibilità di incontro e confronto.

È l’intento degli ideatori di Teenformo, il percorso di educazione all’affettività e alla sessualità per teenager ideato e portato avanti dal consultorio Aied dell’Aquila, con il contributo della Fondazione Carispaq e della Antonio Padovani Onlus, nonostante l’emergenza sanitaria in atto. Si tratta, in particolare, di un progetto nato nel 2018 che, come spiega l’ideatrice e responsabile Sabrina Mastropietro, si rivolge “agli adolescenti di oggi, che erano i bambini del 2009”.

“Sono loro – dice a L’Aquila Blog – che hanno vissuto il terremoto, l’insicurezza, il lutto e che, più delle generazioni precedenti avvertono il senso della precarietà a cui,  proprio per questo l’Aied, negli ultimi anni ha riservato a loro una serie di servizi mirati”.

Tra questi, “Crescere insieme”, il servizio di Psicologia dell’infanzia e adolescenza per bambine, bambini, adolescenti e genitori, o “Zeroventi”, l’ambulatorio di ginecologia dell’infanzia e adolescenza. Ma non solo, grazie al contributo di alcune professioniste del settore, nel corso delle precedenti edizioni, sono stati inoltre ideati percorsi di educazione all’affettività nelle scuole secondarie di secondo grado, in particolare dal liceo “Cotugno”, e la progettazione dell’app Teenformo, scaricabile gratuitamente dagli app store, di cui giovani possano usufruire al bisogno.

“L’aumento preoccupante di gravidanze indesiderate tra le adolescenti e in tutte le fasce d’età e i numeri sempre crescenti sulla diffusione delle malattie a trasmissione sessuale in Italia e nel mondo – aggiunge Sabrina Mastropietro – ci hanno spinto a ricercare dati su come le ragazze e i ragazzi reperissero informazioni sulla contraccezione, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulla sessualità in generale. Diverse ricerche indicavano come le prime fonti d’informazione, insieme al gruppo dei pari, fossero internet e i social media, dove si trovano la maggior parte delle informazioni distorte ed errate. I consultori risultavano praticamente sconosciuti ai giovani. Abbiamo quindi pensato che fosse opportuno creare uno strumento per portare ai e alle giovani i nostri contenuti, redatti e controllati dalle nostre professioniste, attraverso i nuovi mezzi che loro utilizzano”.

Ma mentre la prima edizione del progetto, iniziata nel 2018, si è potuta concludere con un convegno che ha visto la partecipazione attiva di 150 studenti provenienti dalle scuole dell’Aquilano, la seconda, quella iniziata nel 2019, è stata bruscamente interrotta dall’emergenza sanitaria in atto e, non avendo potuto proseguire di persona, gli ideatori hanno quindi avuto l’idea di chiudere puntando alla realizzazione di 3 video che, su Youtube, toccassero le tematiche già affrontate e, al contempo, facessero riferimento anche alla situazione coronavirus.

“Abbiamo deciso di continuare a dare il nostro contributo – dice la psicologa aquilana che ha collaborato nella realizzazione dell’iniziativa, Veronica Levanti – sia per quanto riguardo la pandemia e gli aspetti legati a questo momento, sia il rapporto tra genitori e figli in quarantena. In particolare, nell’ultimo video abbiamo poi voluto riportare il punto di vista diretto degli adolescenti e immaginare insieme come stessero vivendo questo periodo”.

“L’obiettivo dei video è stato proprio quello di cercare di coinvolgere i teenager, nonostante la particolarità degli eventi – conclude Sabrina Mastropietro – e far comunque arrivare loro contenuti attraverso internet. Contenuti al passo coi tempi, legati soprattutto alle nuove problematiche emerse con l’emergenza. Li abbiamo inoltre analizzati da più punti di vista, perché i ragazzi che in questo momento sono chiusi in casa, stanno vivendo situazioni molto diverse tra loro e, spesso anche complesse, in cui hanno sì dei doveri, ma anche dei diritti di espressione e di costruzione di una propria immagine all’interno dei social che, seppur con il controllo parentale, devono essere in grado di saper gestire”. 


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