Affitti e residenze, gli studenti rimettono le tende. Mobilitazione all’Aquila e in Abruzzo

di Alessio Ludovici | 29 Settembre 2023 @ 07:01 | POLITICA
udu l'aquila
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L’AQUILA – Giornata di mobilitazione nazionale ieri per sollevare la questione degli alloggi universitari. E la protesta tocca anche l’Abruzzo. L’Udu L’Aquila ha convocato un sit-in di fronte la ex Caserma Campomizzi.

“Vorrei un futuro qui!” lo slogan. Lo scopo è portare all’attenzione la situazione della residenzialità pubblica nella città de L’Aquila e a livello nazionale. A livello nazionale, l’aumento dei posti letto per gli studenti era uno degli obiettivi cardine del Pnrr. Obiettivo che, tra una proroga e l’altra chiesta all’Europa, al momento non è centrato. “La gestione dei fondi Pnrr – spiegano all’Udu – non ha sortito nessun miglioramento per le studentesse e gli studenti che vogliono usufruire del diritto allo studio”. All’Aquila, paradossalmente, si è persino andati indietro. Indietro ci è andata oggettivamente la residenzialità pubblica: dagli oltre 350 posti di Campomizzi si è passati ai 100 di un condominio Ater preso dall’Adsu a Cansatessa, senza mensa. A questi, trapela dall’azienda, dovrebbero aggiungersi qualche decina di posti convenzionati in residenze private.

Non c’è più traccia del Collegio di Merito d’Aragona, 150 appartamenti pubblici bloccati da quasi tre anni, ancora nessuno messo a disposizione degli studenti aquilani e non solo. In difficoltà ci sono anche Erasmus e studenti internazionali, ne avevamo parlato qui.

Non c’è traccia della nuova casa dello studente dell’Adsu. Ancora non viene perfezionata la permuta dei terreni, su cui dovrebbe sorgere, tra Regione e Comune. L’azienda, intanto, sta cercando una sede per gli uffici in centro e sta lavorando al recupero del polifunzionale di Pile, vicino al centro commerciale, non si sa per farci cosa. 

“I fondi Pnrr – spiega l’Udu – sono stati usati da enti privati per creare posti letto messi poi sul mercato a prezzi molto più alti e rendendoli poco accessibili. All’Aquila i posti letto sono diminuiti. E’ una situazione inaccettabile anche alla luce dei problemi riguardanti i ritardi nella liquidazione delle borse di studio, che ormai arrivano sempre a fine anno accademico.”

“Cara università, quanto sei Cara?”, con questo slogan è arrivata anche a Teramo la manifestazione nazionale “Vorrei un futuro qui!” promossa dall’Unione degli Universitari.

“Nonostante i costi non siano quelli delle grandi città universitarie,” – dichiara Pierluigi Marini, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Teramo – “anche nella nostra città comincia a farsi sentire l’aumento del costo della vita per gli studenti universitari.”

“A quattro giorni dall’inizio dei corsi universitari – l’intervento dei Giovani Democratici abruzzesi -continua il silenzio inaccettabile dell’ADSU dell’Aquila e della Regione sulle residenze universitarie, soprattutto in un momento in cui la comunità studentesca di tutto l’Abruzzo denuncia la grave situazione relativa al caro affitti.”

 


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