Acqua, Marcozzi: “Ora puntare a soggetto unico per la gestione”

Con l'audizione del presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo Lorenzo Sospiri ieri mattina si sono conclusi della commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica in Abruzzo

di Marianna Gianforte | 16 Marzo 2023 @ 05:39 | AMBIENTE
commissione idrica
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L’AQUILA – Con l’audizione del presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Lorenzo Sospiri ieri mattina si sono conclusi, dopo sei mesi di lavoro ‘a spron battuto’, senza rallentamenti dal momento del suo avvio, alla fine di settembre, si sono conclusi i lavori della commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo. “In base allo statuto della Regione Abruzzo le commissioni d’inchiesta non possono durare oltre sei mesi, ma c’è ancora molto, molto da fare” ha commetato nei giorni scorsi la presidente della commissione sull’emergenza idrica Sara Marcozzi. E’ lei che, sin dalle prime avvisaglie della devastante siccità dell’estate scorsa, con molti Comuni e territori senz’acqua anche in Abruzzo, aveva spinto e anche fatto leva sul presidente Sospiri affinchè la politica, alla quale fa riferimento, nella sua accezione di ‘pubblica amministrazione’, la maggior parte dei gestori del servizio pubblico idrico, approfondisse inefficienze, mancanze, problemi della rete idrica abruzzese e della gestione dei vari enti idrici.  Dalla prima riunione Marcozzi definì “il bilancio della situazione idrica pesantissimo”. Si sono svolti, da settembre a ieri, 19 incontri, con decine di audizioni e confronti. Ieri è stata la volta del presidente Lorenzo Sospiri che ha lodato il lavoro dei commissari e ha apprezzato l’intuizione della consigliera Sara Marcozzi che ha promosso l’istituzione della Commissione e ne ha presieduto i lavori. Ma nei mesi precedneti, oltre ai gestori delle società idriche abruzzesi e oltre ai responsabili dell’Ersi, anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il vicepresidente con delega al Sistema idrico Emanuele Imprudente, le associazioni cittadine, gli stakholders del sistema idrico abruzzese. La relazione finale è stata votata a maggioranza dei presenti. Questa mattina alle 11 Marcozzi presenterà nella sede consiliare dell’Emiciclo i risultati dell’inchiesta.

“Ritengo che, insieme ai colleghi, abbiamo svolto un ottimo lavoro per l’Abruzzo, sbloccando una situazione di stallo che durava da troppo tempo. Forse varrebbe la pena pensare all’istituzione di una commissione consiliare permanente dedicata all’intero ciclo idrico-irriguo-depurativo, alla risorsa idrica, alla sua gestione, al suo impiego e alla programmazione degli investimenti – ha detto commentando nei giorni scorsi Marcozzi -. Come ripeto ormai da mesi, l’unione tra tutte le parti in causa nella gestione dell’acqua fa e farà la forza del nostro territorio. Adesso che tra gestori del servizio idrico, Ersi e parte politica si è aperta una collaborazione costruttiva, sarà possibile affrontare le grandi sfide del futuro da una solida base di partenza: quella della Commissione d’Inchiesta sull’emergenza idrica. La commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, da me richiesta quasi un anno fa, è evidentemente servita non solo a fare una fotografia delle criticità esistenti, ma anche a far sì che soggetti tecnici e politici si attivassero per dare priorità alla programmazione degli interventi”. Marcozzi ha suggerito più volte che “forse varrebbe la pena pensare all’istituzione di una commissione consiliare permanente dedicata all’intero ciclo idrico-irriguo-depurativo, alla risorsa idrica, alla sua gestione, al suo impiego e alla programmazione degli investimenti”. “Come ripeto ormai da mesi l’unione tra tutte le parti in causa nella gestione dell’acqua fa e farà la forza del nostro territorio. Adesso che tra gestori del servizio idrico, Ersi e parte politica si è aperta una collaborazione costruttiva, sarà possibile affrontare le grandi sfide del futuro da una solida base di partenza”.

Concetti ribaditi anche ieri a margine dei lavori: “Che sia una società unica di gestione, oppure un consorzio, l’importante è che si vada nella direzione di un unico soggetto, anche per avere più ‘bancabilità’ nei confronti del sistema bancario. L’Abruzzo è sopra la media del Paese, con perdite che arrivano al 50%, con dei picchi di perdite che toccano invece il 70% nella città di Chieti”. 

Prosegue intanto il lavoro in Abruzzo dei vertici dei consorzi acquedottistici per monitorare la situazione acqua e la presenza della risorsa idrica a poco più di due mesi dall’inizio dell’estate. “Per quanto riguarda l’Aca (che serve il Chietino, ndr) dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici e con gli eventi atmosferici come nevicate e piogge che sono fondamentali, così come il mantenimento di temperature basse in quota – spiega all’Ansa la presidente Giovanna Brandelli -. A oggi, possiamo dire che la situazione riguardante la consistenza attuale della risorsa idrica è migliore rispetto al 2020 e 2021 che furono anni siccitosi, ma peggiore rispetto allo scorso anno quando ci furono nevicate abbondanti a febbraio”

 


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