Acqua, Coldiretti: 180 milioni di danni da siccità, necessario intervenire subito

Se ne è parlato ieri nel corso del convegno organizzato da Coldiretti Abruzzo dal titolo 'Acqua: risorsa da gestire e conservare per la nostra produzione di cibo' che si è tenuto nel castello Orsini ad Avezzano

di Marianna Gianforte | 14 Marzo 2023 @ 05:43 | AMBIENTE
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AVEZZANO –  Il 2022 è stato l’anno più siccitoso degli ultimi 500 anni ed è costato all’agricoltura 6 miliardi di danni, pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale, a cui vanno aggiunti gli effetti catastrofici legati alla mancanza d’acqua dovuta alle ataviche carenze infrastrutturali che colpiscono gran parte della penisola tra cui l’Abruzzo. Regione nella quale il danno dovuto alla siccità ammonta a circa 180 milioni di euro. È quanto emerge da una stima di Coldiretti Abruzzo divulgata questa mattina in occasione del convegno dal titolo ‘Acqua: risorsa da gestire e conservare per la nostra produzione di cibo’ che si è tenuto nel castello Orsini ad Avezzano. Numeri che, nel caso dell’Abruzzo, riflettono l’immagine di una campagna allo stremo con cali produttivi importanti: a livello regionale, nell’ultimo anno, è stata registrata una diminuzione di oltre il 40% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% sugli ortaggi con particolare riferimento alle patate (con punte anche del 25%), del 20% per il latte nelle stalle, dal 40 al 60% per l’olivo fino alla produzione di miele, che registra un trend negativo da oltre dieci anni con il dimezzamento della produzione (-50%) nel 2022. E i problemi sono anche altri. Oltre che in pianura gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire anche in montagna con un profondo cambiamento del paesaggio con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature. “La siccità è diventata dunque una calamità insostenibile per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, e ha rimesso al centro l’importanza di una materia prima indispensabile: l’acqua – ha spiegato Silvano Di Primio presidente Coldiretti Abruzzo -. Di fronte a queste problematiche occorre garantire la disponibilità della risorsa idrica anche nei momenti di difficoltà. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte al cambiamento climatico è necessario risolvere una volta per tutte le problematiche dei consorzi di bonifica e realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. Abbiamo pronti insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia. E’ necessario, però – ha concluso – trovare le risorse e calarle sul territorio”.
 

ACQUA. MARCOZZI (MISTO): IN ABRUZZO SUPERARE LA GESTIONE COMMISSARIALE DEI CONSORZI

“Questa mattina ad Avezzano ho partecipato all’evento, organizzato da Coldiretti, sul tema acqua e sul futuro della risorsa idrica in Abruzzo. Grazie all’istituzione della commissione d’inchiesta abbiamo portato al centro del dibattito regionale il tema dell’acqua. E lo abbiamo fatto, evitando la sterile propaganda, con un approccio propositivo volto a risolvere i gravi problemi che stiamo affrontando adesso e che dovremo affrontare in futuro”. A dirlo è la presidente della commissione regionale d’inchiesta sull’emergenza idrica Sara Marcozzi (gruppo misto). “I due terzi del consumo di acqua dipendono dall’utilizzo agricolo, e su questo settore bisogna intervenire con urgenza, ponendosi obiettivi a medio-lungo termine. Per questo va superata la gestione commissariale dei consorzi che si è rivelata inutile, in alcuni casi peggiorativa, e dotare questi enti di una governance che possa impostare una efficace programmazione di interventi e infrastrutture in questo irripetibile momento storico in cui le risorse, tra Pnrr e ulteriori fondi, non mancano. Non solo – prosegue Marcozzi – , occorre anche ripensare la governance dei consorzi in modo che sia finalizzata a un maggior coordinamento tra di essi, tra essi e le aziende agricole, nel solo interesse di quest’ultime. Basti pensare che dei cinque consorzi convocati in audizione in commissione d’Inchiesta, si sono presentati solamente gli esponenti dei Consorzi Nord e Sud. Come ripeto ormai da mesi, l’Abruzzo deve pensarsi come un territorio unico e di conseguenza andare nella direzione della gestione unica del servizio idrico integrato delle acque a uso potabile, agricolo e industriale. Bisogna unire le forze ponendoci obiettivi chiari e raggiungibili come economie di scala e l’interconnessione delle reti per far arrivare acqua dove c’è più bisogno a un costo ragionevole. Il governo ha fatto partire un tavolo nazionale sul tema nel primo marzo; noi tra due giorni presenteremo la relazione finale sulla situazione abruzzese. Abbiamo fatto guadagnare tempo alla nostra regione con un lavoro propositivo – conclude -, che guarda al futuro e che presto faremo conoscere a tutti”.

ADOC ABRUZZO: COSTITUIRE UNA CARTA UNICA DEI SERVIZI 

“Bene l’istituzione della cabina di regia a livello nazionale con la partecipazione di tutti i ministeri interessati per definire un piano straordinario al fine di fronteggiare l’emergenza idrica, aggravata dalla crisi climatica. Insieme a Federconsumatori e Adiconsum Abruzzo, l’associazione Adoc Abruzzo torna sul tema ‘acqua bene comune’ e porta di nuovo l’attenzione su carenza idrica, dispersione, costi incongruenti, mancanza di procedure univoche di consultazione e conciliazione, mancanza di agevolazioni previste per le fasce deboli e di una carta dei servizi univoca, inefficienza dei processi di depurazione, divario dei servizi o disservizi tra aree interne e aree metropolitane. Tutti temi che sono stati posti sul tavolo dell’audizione concessa dalla commissione sull’emergenza idrica della Regione Abruzzo alle associazioni di categoria, nel dicembre scorso”. Lo dice in una nota l’Adoc Abruzzo. “Apprendiamo con favore la conclusione dei lavori della commissione presieduta dalla consigliera regionale Sara Marcozzi, che cogliamo l’occasione di ringraziare per aver ascoltato e rappresentato le nostre istanze alle autorità competenti, ed attendiamo di prendere visione del report completo – commenta la presidente dell’Adoc Abruzzo Monica Di Cola -. Nel frattempo condividiamo le posizioni espresse dalle istituzioni regionali che sostengono come la solidarizzazione del bene comune con l’interconnessione delle reti idriche consentirà di fronteggiare l’emergenza idrica, acuita dalla siccità straordinaria, che non è la stessa in tutti i territori. In questo modo i territori più ricchi andranno in soccorso di quelli più poveri , con un meccanismo di mutualità reciproca , alla base del principio della coesione e dell’utilizzo del bene comune. Decisioni assolutamente complementari alle politiche nazionali. Adoc Abruzzo, unitamente a Federconsumatori e Adiconsum – aggiunge Di Cola – ha richiesto nuovamente un incontro con l’autorità di gestione Ersi, per istituire un tavolo di confronto con le sei aziende distributrici al fine di costituire una carta unica dei servizi e per avere informazioni concrete rispetto agli attesi lavori sulle reti idriche e sugli impianti di depurazione, annunciate anche recentemente, ma i cui fondi strutturali che ne dovrebbero finanziare la realizzazione, sono bloccati proprio a causa delle disattesa condizione abilitante di avere una gestione centralizzata e pubblica, anziché una gestione frammentaria e privatistica, come più volte denunciato”.
 
COLDIRETTI ABRUZZO: ISTITUIRE FONDO PER LA PROGETTAZIONE E SANARE I DEBITI DEGLI ENTI DI BONIFICA

 
Di acqua come risorsa da conservare, gestire e tutelare. Se ne è parlato ampiamente oggi nella location del castello Orsini ad Avezzano, nel corso del convegno ‘Acqua: una risorsa da gestire e conservare per la nostra produzione di cibo’. L’incontro è stato promosso da Coldiretti Abruzzo, come una sorta di ‘stati generali’ della risorsa idrica, sviscerata in tante sfaccettature e su più livelli amministrativi, economici e sindacali, regionali e nazionali. Oltre 450 gli agricoltori presenti, ma anche cittadini, autorità civili e forze dell’ordine nel cuore della produzione orticola nazionale, quella marsicana, ma anche fulcro di problematiche vecchie, come viene spiegato in una nota della Coldiretti, tra cui la fatiscente situazione in cui versano gli impianti, le strade dissestante che penalizzano la distribuzione, la difficile gestione delle risorse economico-finanziarie e, non ultima per importanza, le conseguenze sui cambiamenti climatici e la siccità. Problematiche che, negli anni, sono diventate comuni a tutto il territorio regionale, fino ad essere avvertite dagli agricoltori come insostenibili, dalla Val di Sangro alla Val Vibrata passando per la Val Pescara in cui le difficoltà collegate alla risorsa idrica sono considerati insopportabili anche a luce del recente aumento dei ruoli da parte dei consorzi di bonifica. 
 
“Di qui la necessità di approfondire l’importanza di una risorsa che deve essere gestita con lungimiranza e competenza, ma soprattutto con la capacità di saper individuare soluzioni funzionali al bene del settore agricolo – ha spiegato il presidente Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio – siamo in un momento storico importantissimo, in cui le difficoltà devono trasformarsi in opportunità”. Sul palco dei relatori, moderati da Fabrizio Stelluto, vicepresidente vicario dell’unione giornalisti agroambientali (Unarga), oltre a Di Primio e al direttore di Coldiretti Abruzzo Roberto Rampazzo, c’erano il segretario generale dell’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale Marco Casini e il direttore generale dell’associazione nazionale Bonifiche e irrigazioni (Anbi) Massimo Gargano, Fabrizio Di Marzio capo area azione sindacale e legislazione di Coldiretti nazionale e docente del dipartimento di Economia dell’università d’Annunzio e l’assessore regionale all’Agricoltura e al servizio idrico Emanuele Imprudente, insieme al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Questi ultimi hanno evidenziato l’importanza della risorsa idrica per imprese e cittadini ma anche le difficoltà ad essa collegate. Presente anche il sottosegretario di Stato al Masaf Luigi D’Eramo, che ha fatto le conclusioni evidenziando una grande apertura nei confronti delle problematiche presentate. 
 
Il direttore generale dell’associazione nazionale Bonifiche e irrigazioni (Anbi) Massimo Gargano ha illustrato le progettualità emerse in seguito allo stanziamento dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la grande opportunità collegata al ‘piano laghetti’ targato Anbi-Coldiretti, in grado di produrre energia e conservare acqua attraverso la realizzazione di mille bacini entro il 2030, fronteggiando così l’attuale perdita dell’89% della risorsa idrica”. Un progetto che ha bisogno del sostegno e della condivisione di chi dovrà rendere il piano concreto e adeguatamente distribuito e che, di riflesso, chiama in causa una delle problematiche più sentite: la gestione dei consorzi di bonifica. “Un aspetto che deve diventare il fulcro dell’agenda della politica agricola regionale – ha sottolineato il direttore Rampazzo, che ha ricordato la forte opposizione di Coldiretti contro il rinvio delle elezioni degli organi degli enti consortili, osteggiato dal resto delle associazioni di categoria, è necessario un maggiore riconoscimento del ruolo dei consorzi attraverso la restituzione della loro funzione. Ma per fare questo – ha aggiunto Rampazzo – bisogna sanare la forte situazione debitoria di alcuni enti senza però gravare sulle tasche degli agricoltori, creare le condizioni per l’accesso ai finanziamenti pubblici e istituire in Abruzzo un fondo per la progettazione. Dalla gestione dell’acqua dipende il futuro delle nostre produzioni agroalimentari tipiche e di qualità dal vino agli ortaggi, dall’olio ai fiori nonché il futuro dell’intera umanità”.

MARSILIO: OGGI SARO’ A BRUXELLES PER SEDUTA PLENARIA SU EMERGENZA IDRICA

 “Il tema dell’acqua è davvero una priorità assoluta. Ogni goccia d’acqua deve finire per dissetare le nostre colture e non deve andare dispersa in eccessi di irrigazione e sprechi dovuti a tubature obsolete. La Regione Abruzzo grazie anche ai fondi del Pnrr ha messo insieme qualche centinaio di milioni da investire in acquedotti e impianti irrigui. E’ uno sforzo senza precedenti che stiamo facendo per mettere riparo ad un sistema irriguo è il caso di dirlo che faceva acqua da tutte le parti”. Lo ha detto il presidente Marco Marsilio intervenendo oggi ad Avezzano al convegno promosso da Coldiretti e associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi) sul tema ‘Acqua: una risorsa da gestire e da conservare per la nostra produzione di cibo’. Presenti tra gli altri, anche il vicepresidente Emanuele Imprudente con delega all’agricoltura, il sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole e alimentari, Luigi D’Eramo e la direttrice del dipartimento Agricoltura Elena Sico. Un momento di confronto con le forze politiche e gli addetti ai lavori per affrontare le problematiche più importanti collegate alla risorsa idrica: dai cambiamenti climatici che, a causa della siccità, influenzano la produzione agricola alla gestione dei consorzi di bonifica, dalla possibilità di accedere a finanziamenti pubblici alla necessaria riqualificazione delle strutture esistenti. “L’intero continente europeo – ha aggiunto Marsilio – è coinvolto da questa emergenza e oggi sarò a Bruxelles per una tre giorni di seduta plenaria dove tornerò a sollevare questa priorità affinché si guardi con più attenzione verso questi temi e questo si traduca in massicci investimenti, nella possibilità di fare invasi e impianti irrigui, ottimizzando la risorsa irrigua e fare in modo che nessuna goccia d’acqua vada più sprecata con tubature vecchie e malgestite e gli impianti irrigui possano essere modernizzati e digitalizzati. E’ questa una delle nostre priorità di mandato.  In particolare, stiamo insistendo sulla realizzazione della rete irrigua del Fucino che rappresenta un’infrastruttura chiave per l’agricoltura abruzzese e per il territorio marsicano per il quale stiamo procedendo con le progettazioni ed entro l’anno, potremo avviare la gara d’appalto per iniziare i lavori”.

IMPRUDENTE: STANZIATI 470 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA IDRICO 

“Abbiamo finanziato e in parte realizzato interventi per migliorare il sistema idrico integrato e lo abbiamo fatto attraverso un approccio complessivo di sistema per poter gestire la risorsa acqua come occasione di sviluppo e crescita di un intero territorio, stanziando circa 470 milioni di euro e destinando in primis 130 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, il più grande d’Abruzzo, che serve circa 800 mila abruzzesi, ed il resto per ridurre le perdite nella rete idrica, per potenziare il sistema irriguo fondamentale per il comparto agricolo, per lo sviluppo del sistema depurativo e, in ultimo, per i contratti di fiume”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura e al servizio idrico Emanuele Imprudente, in occasione del convegno, che si è tenuto al castello Orsini di Avezzano, organizzato da Coldiretti Abruzzo e dall’associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi) dal titolo ‘Acqua: una risorsa da gestire e da conservare per la nostra produzione di cibo’.

 

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