E’ arrivato in Tribunale, a Pescara, per essere interrogato dai pm l’assessore regionale Mauro Febbo, tra i 25 indagati nell’ambito dell’indagine su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. “Venerdi’ – ha detto Febbo ai cronisti – abbiamo presentato la documentazione perche’ e’ giusto e doveroso metterla a disposizione dei magistrati. Questa documentazione non ‘ e’stata reperita negli uffici e non e’ stata consegnata. Sono imputato per aver partecipato a due Vinitaly e ad una conferenza di servizi in Sardegna, qui ho dormito in un B&B per 90 euro. Ho fatto delle missioni a Roma per la marineria pescarese e altre volte per il terremoto. Su questo ho presentato tutta la documentazione,sono quindi sereno. Mi preme sottolineare che non mi viene contestato di aver fatto viaggi in prima classe, ho fatto 36 missioni estere e non ho mai dormito in alberghi a 5 stelle. La sobrieta’ che ho dimostrato in questi cinque anni la confermeremo oggi davanti ai magistrati”.
Febbo ha detto ai giornalisti che ha intenzione di ricandidarsi e ha aggiunto che Chiodi puo’ ancora essere il candidato del centro destra alle prossime elezioni regionali. Alla domanda sulla presunta amante di Chiodi ha detto di non sapere se e’ cosi’: “so che e’ una scappatella”. Febbo ha aggiunto di non ricordare neanche se era presente in giunta il giorno della nomina a consigliere di parita’ della donna che sarebbe andata con il governatore. “Io – ha evidenziato – ho sempre viaggiato con mia moglie e me ne vanto” . L’assessore ha precisato di aver consegnato la documentazione relativa ai contratti stipulati dalla Regione con gli alberghi. Inoltre ha sottolineato che per quanto attiene a lui si tratta di “una indagine asettica in quanto non e’ stata reperita negli uffici e ne’ consegnata tutta la documentazione. Ci sono tutte le ricevute e la documentazione che dimostra che le trasferte sono tutti viaggi istituzionali. Qualche volta vado a Roma per il mio partito ma non ci sono mai andato con la macchina della Regione, bensi’ con la mia auto”.
E’ durato 30 minuti l’interrogatorio dell’assessore regionale Paolo Gatti, tra gli indagati. L’assessore, assistito dagli avvocati Gennaro Lettieri e Ernesto Rodriguez, ha risposto a tutte le contestazioni dei pm e si e’ impegnato a fornire ulteriore documentazione a supporto delle istituzionalita’ dei viaggi effettuati.
“C’era poco da chiarire, mi contestano i pasti. Ero in missione e ho mangiato”. Lo ha detto ai cronisti l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, al termine dell’interrogatorio dei pm del Tribunale di Pescara, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio.
“Gli abruzzesi non fanno piu’ in tempo a scandalizzarsi, che ogni giorno che passa emergono nuovi fatti gravi e inquietanti che continuano a gettare valanghe di discredito sulla nostra regione. Ormai e’ caduta la teoria del complotto, della stampa avversa, dei veleni strumentali di una campagna elettorale, e alla nostra povera regione resta, dopo cinque anni di immobilismo, soltanto un governatore in mutande, nel senso letterale del termine”. E’ questa la fotografia che scatta il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Alfonso Mascitelli, in attesa che Chiodi, nell’annunciata conferenza stampa per domani, spieghi agli abruzzesi “la gravita’ della sua posizione”. “Dopo essere stato eletto soltanto dal 25 per cento degli abruzzesi, e dopo l’ubriacatura di potere che lo ha accompagnato in questi anni, insieme ai suoi assessori coinvolti”, attacca il segretario abruzzese di Idv, “Chiodi stacchi finalmente la spina. Per il bene dell’Abruzzo abbia la coscienza di dimettersi, perche’ nessuno si accorgera’, da qui alle elezioni, di alcun vuoto decisionale, visto che la sua maggioranza, come ultimo regalo, ha confezionato la legge elettorale-vergogna che proroga di 6 mesi la loro sopravvivenza, a spese dei cittadini, per la semplice ordinaria amministrazione”.