Due esposti, uno congiunto alla Corte dei Conti e ai Revisori dei Conti, l’altro al collegio regionale per le garanzie statutarie, verranno presentati nei prossimi giorni dalle opposizioni di centrosinistra, ad eccezione dell’Udc, per denunciare le decisioni prese dalla maggioranza di centrodestra nella sessione di bilancio che il 30 dicembre scorso in un clima di polemiche e di scontro tra i due poli, ha approvato bilancio e finanziaria 2014.
Nel primo si chiede alla Corte dei Conti se la maggioranza potesse utilizzare risorse del capitolo del personale, quindi relative e spese obbligatorie, per finanziare il maxi-emendamento approvato con il bilancio, che riserva circa 9 milioni di euro per comparti, sia pure importanti ma considerate spese facoltative, come cultura, parchi e riserve e agricoltura.
Il centrosinistra che a fine mandato e con le elezioni alle porte ha ritrovato la compattezza, ricorda che il centrodestra ha bocciato l’istanza di andare all’esercizio provvisorio e rimandare di due mesi l’approvazione di bilancio e finanziaria per licenziare prima i rendiconti come richiesto dalla corte dei conti secondo le minoranze in ottemperanza della nuova legge che impone il pareggio di bilancio. Ai revisori dei conti il centrosinistra chiede se il centrodestra non avesse dovuto chiedere loro un nuovo parere alla luce del fatto che con il maxi-emendamento e’ stato approvato un bilancio diverso da quello licenziato dalla giunta e che aveva ricevuto il placet degli stessi revisori. Al collegio per le garanzie statutarie le opposizioni si rivolgono per avere un parere sulla legittimita’ del comportamento del presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, che ha annullato i circa 2300 emendamenti ostruzionistici presentati dalle opposizioni con varie motivazioni tra cui quella che erano irregolari perche’ avrebbero stravolto i due documenti.
“L’eccesso di fretta di Chiodi potrebbe creare seri problemi per i cittadini abruzzesi e imprese che potrebbero vedere il blocco di servizi per le procedure illegittime attuate dal centrodestra”, ha spiegato il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini.
IL BILANCIO APPROVATO – Ammonta a 5 miliardi e 950 milioni di euro (circa 600 milioni in meno dell’anno precedente) il bilancio di previsione 2014 della Regione Abruzzo, approvato dal Consiglio regionale.
Sul fronte delle entrate, oltre a un avanzo di amministrazione pari a un miliardo e 110 milioni di euro, 2 miliardi e 756 milioni (64 in meno del 2013) arriveranno da tributi e gettiti erariali, 209 milioni da contributi e trasferimenti dell’Unione europea e dello Stato, 46 milioni da entrate extratributarie, 288 milioni da alienazioni e riscossione crediti, un miliardo e 541 milioni da contabilita’ speciali.
Per quanto riguarda le spese, invece, 26 milioni di euro saranno destinati al funzionamento degli organi istituzionali, 219 milioni all’amministrazione generale (in cui rientrano i costi del personale), 6 milioni e 158 mila euro alle politiche abitative, 47 milioni e 400 mila alle opere pubbliche, 61 milioni di euro alla difesa del suolo e alla protezione civile, 271 milioni ai servizi e alle infrastrutture per la mobilita’ e il trasporto merci, 4 milioni e 400 mila euro all’agricoltura e all’economia montana, 12 milioni per le attivita’ produttive, 12 milioni e mezzo per il turismo, 20 milioni per l’istruzione e la cultura, 3 milioni e 400 mila per le politiche del lavoro, 2 miliardi e 400 milioni per la tutela della salute, 27 milioni per la protezione sociale, 13 milioni per le politiche delle autonomie locali, un miliardo e 122 milioni per i fondi, 192 milioni per la gestione del debito, un miliardo e 541 milioni per le contabilita’ speciali.
Nel 2014 la Regione spendera’ 2 miliardi e 304 milioni di euro per l’assistenza sanitaria prevista dai Lea (Livelli essenziali di assistenza), mentre un milione e mezzo di euro saranno utilizzati per l’organizzazione delle elezioni regionali del prossimo maggio.