Anche la Regione Abruzzo scivola nel presunto malcostume delle spese pubbliche. La Procura della Repubblica di Pescara – secondo quanto accertato dall’AGI – ha infatti emesso 25 informazioni di garanzia, con invito a comparire, nei confronti del presidente della Giunta, Gianni Chiodi, di quello del Consiglio, Nazario Pagano e di altre 23 persone, tra assessori e consiglieri. I reati contestati sono truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico.
Gli indagati sono: Alfredo Castiglione (attuale vicepresidente alla Regione e assessore alle Atiività produttive), Paolo Gatti (assessore all’Istruzione), Mauro Di Dalmazio (assessore al Turismo), Carlo Masci (assessore al Bilancio), Mauro Febbo (assessore all’Agricoltura), Gianfranco Giuliante (assessore Protezione Civile), Federica Carpineta (assessore al personale), Luigi De Fanis (ex assessore alla Cultura), Angelo Di Paolo (assessore ai Lavori Pubblici), Lanfranco Venturoni (ex assessore alla Sanità), Riccardo Chiavaroli (consigliere Pdl), Giorgio De Matteis (Mpa), Emilio Nasuti (Pdl), Nicola Argirò (Pdl), Alessandra Petri (Pdl), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Lorenzo Sospiri (Pdl), Giuseppe Tagliente (Pdl), Luciano Terra (Udc), Nicoletta Verì (Pdl).
Tra i consiglieri d’opposizione: Franco Caramanico (Sel), Cesare D’Alessandro (Idv), Carlo Costantini (Idv).
Titolari dell’inchiesta sono i sostituti procuratori Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Pescara, sono iniziate un anno e mezzo fa e abbracciano il periodo compreso tra il gennaio 2009 e dicembre 2012.
Stando agli accertamenti gli indagati avrebbero richiesto indebiti rimborsi per viaggi istituzionali in diverse regioni, tra cui il Lazio, la Liguria, la Lombardia, il Veneto. Alcuni di queste trasferte non sarebbero state contemplate o giustificate, in altre occasioni gli esponenti politici di centrodestra finiti sotto inchiesta si sarebbero recati in luoghi diversi da quelli indicati. Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato diverse irregolarita’ nelle fatture di rimborso spese. I documenti contabili, in particolare, sono tutti nelle mani dei magistrati che, tramite i carabinieri, li hanno acquisiti anche in copia nei vari centri dove gli amministratori si recavano per le trasferte.
Le reazioni:
Il governatore dell’Abruzzo Chiodi dice: ”Ancora non so precisamente di che cosa si tratti perché non ho ricevuto l’avviso di garanzia. Ho capito che si tratta di rimborsi e, da quello che si apprende, sembrano cose che possono essere spiegate ampiamente, non è come avvenuto nel resto dell’Italia”. E aggiunge: “Prima o poi in Abruzzo doveva arrivare, è un trend nazionale”, facendo riferimento alle inchieste in altre regioni sulle “spese pazze” che hanno portato finora anche ad arresti.
Riccardo Chiavaroli (FI): La “Procura di Pescara ha notificato tramite massmedia avvio campagna elettorale regionali Abruzzo”.
Lorenzo Sospiri ha pubblicato il suo avviso di garanzia: “2010, 3 giorni al vinitaly stand regione Abruzzo totale spesa 652: benzina pescara Verona circa 200, autostrada circa 80, mangiare circa 80, dormire 110 euro circa, indennità circa 100, totale 572 euro autorizzati, differenza 82 euro, per non aver specificato che c’erano i collaboratori autorizzati, per 82 euro, mandi un avviso di garanzia?”
Lorenzo Sospiri (all’epoca dei fatti contestati, capogruppo Pdl), commenta così l’indagine: “Con vivo stupore ho appreso dell’indagine intrapresa dalla Procura della Repubblica di Pescara inerente la questione dei rimborsi richiesti alla Regione Abruzzo. Le contestazioni, prima che insussistenti nel merito, si presentano fantasiose e inidonee a reggere qualsiasi vaglio, e approfondimento”.
Sarebbe di 11 euro la cifra contestata dagli inquirenti al consigliere Franco Caramanico (Sel).
Alfredo Castiglione: grazie a tutti per le telefonate di solidarietà, sono sereno come tutti i colleghi, ognuno continuerà a fare il suo lavoro serenamente e dimostreremo tutta la nostra onestà, correttezza, attenzione e sensibilità. Nel frattempo completeremo la nostra profonda azione riformatrice, senza indugi, senza spaventarci o lasciarci intimidire o intimorire. buona notte a tutti
Abruzzo: truffa alla Regione; M5S, indagati si dimettano
Prime reazioni politiche alla notizia degli avvisi di garanzia alla Regione Abruzzo. Il deputato del Movimento Cinque Stelle Gianluca Vacca parla di “una grave questione morale in Abruzzo, ovviamente bipartisan” e chiede le “dimissioni immediate, di tutti gli indagati, subito”. “Dimissioni vere, non alla Cialente”, presentate e poi ritirate dopo lo scoppio dello scandalo su presunte tangenti per la ricostruzione post-terremoto. “L’Abruzzo – commenta Vacca – non puo’ essere umiliato continuamente da politici incapaci e coinvolti in vicende giudiziarie. Questa non era la giunta della trasparenza e della legalita’?”, si chiede Vacca. “E’ per questo motivo – proseegue – che volevano governare a tutti i costi dopo la scadenza del mandato, perche’ sapevano della bufera giudiziaria in arrivo? Questa classe politica – osserva – non riesce a fare altro che avere guai con la giustizia”. Sollecitando le dimissioni degli indagati, aggiunge che dovrebbero rimanere “fuori dalla scena politica, insieme all’indagato candidato del centrosinistra Luciano D’Alfonso”, ex sindaco di Pescara. “Gli abruzzesi – conclude – meritano di meglio che candidati che alternano incontri elettorali a incontri con avvocati e appuntamenti in Procura”.