Abruzzo Economy Summit: Pescara capitale del dibattito economico

Aggiornamento - Grassi: "Confindustria ha idee e proposte per la Zes del Mezzogiorno"

di Redazione | 21 Settembre 2023 @ 12:30 | ATTUALITA'
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Pescara – Saranno il sindaco di Pescara, Carlo Masci, e il presidente provinciale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Michele Di Bartolomeo, ad aprire domani alle ore 9.30 i lavori della terza edizione dell’Abruzzo Economy Summit all’Aurum, un progetto dell’agenzia di comunicazione Mirus promosso dalla Regione Abruzzo, con la media partnership de Il Sole 24 Ore e il patrocinio di Confindustria Chieti Pescara, Comune di Pescara, Odcec Pescara e Confimi Industria Abruzzo. “L’Abruzzo conferma la sua dimensione internazionale – sottolinea il sindaco di Pescara, Carlo Masci – e attraverso l’Economy Summit sta costruendo un percorso coerente con quella che è la vocazione del nostro territorio: porsi saldamento al centro del dibattito socio-economico e, attraverso confronti, proposte, visioni e contaminazioni, provare a disegnare una direttrice di sviluppo e strategie che possano essere utili a quella crescita cui devono puntare le aziende del nostro Paese, non solo abruzzesi, e tutte le città che, ogni giorno di più, devono misurarsi con la capacità di fornire ai cittadini servizi in linea con gli standard europei, vincendo le sfide delle transizioni ambientale, digitale, civica”.

“Questa terza edizione – sottolinea il presidente della Regione, Marco Marsilio – si colloca in un momento particolarmente importante per le politiche economiche. Infatti, proprio in relazione al Sud, sono state presentate riforme in Parlamento come quella sulla ZES Unica, sulla strategia nazionale delle aree interne, sulle politiche per il Mezzogiorno e sulle politiche industriali rivolte all’Automotive e l’Abruzzo è fortemente coinvolto con la sua industria metalmeccanica, che traina l’economia del territorio. Il Governo si è impegnato a fare tesoro dei contributi che arriveranno dal nostro Summit e questo è un incentivo a fare del nostro meglio, tutti insieme”.

I lavori della prima giornata, coordinata dal giornalista Andrea Giambruno, prevedono – tra gli altri – gli interventi molto attesi di Chicco Testa, esperto di politica energetica e ambientale (“La transizione difficile”), e di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri (“L’Italia negli scenari internazionali”). Nel programma ci sarà ampio spazio per temi come “Le sfide per lo sviluppo del Mezzogiorno”, con la presenza dei vertici di 5 delle Confindustrie Regionali del Sud Italia e il contributo del vicepresidente nazionale, Vito Grassi; il lavoro e il contributo dei sindacati in vista della nuova legge di bilancio; la Borsa, come veicolo di crescita e di passaggio generazionale nelle imprese, il PNRR come occasione di crescita anche delle imprese femminili; riforme istituzionali e riforma fiscale, obiettivi irrinunciabili per un Paese che vuol essere moderno e competitivo. Toccherà al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, trarre le conclusioni della prima giornata.

Tutte le informazioni per partecipare all’Abruzzo Economy Summit sono disponibili online sul sito dell’evento: abruzzosummit.it

Aggiornamento del 21.09.2023

Abruzzo Economy Summit, Grassi: “Confindustria ha idee e proposte per la Zes del Mezzogiorno”

Pescara-21-09-23. “Le Zes hanno impiegato oltre cinque anni per andare a regime e, da un anno, grazie al lavoro dei commissari, stanno funzionando bene e svolgendo con successo il ruolo di catalizzatrici di sviluppo, anche in territori tradizionalmente lontani dai grandi traffici internazionali. Lo strumento Zes è quindi maturo ed efficace: ora sarebbe un peccato perdere il lavoro fatto e la fiducia degli investitori”. Parla chiaro Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria, chiamato a chiudere una delle tavole rotonde della terza edizione dell’Abruzzo Economy Summit all’Aurum di Pescara.

I presidenti di cinque associazioni regionali degli industriali, Silvano Pagliuca (Abruzzo), Sergio Fontana (Puglia), Francesco Somma (Basilicata), Gianluigi Traettino (Campania) e Aldo Ferrara (Calabria) si sono confrontati su “Le sfide per lo sviluppo del Mezzogiorno” e, unanimemente, hanno ritenuto la zona economica speciale unica per le regioni del Sud un’occasione per il sistema imprenditoriale, “purché il periodo di transizione non comporti rallentamenti rispetto al lavoro dei commissari”.

Grassi ricostruisce quello che definisce “il disegno strategico” che sta alla base della creazione delle otto Zes operative nelle regioni del Sud: “Una legge nazionale, la condivisione territoriale, una precisa identità, i piani di sviluppo. L’obiettivo è di consolidare la manifattura che funziona per collegarla all’economia del mare, che ha nel Mezzogiorno d’Italia uno straordinario punto di forza”. Attrarre e accelerare le infrastrutture, “una nostra cronica debolezza” per attrarre nuovi investimenti, che poi si traducono con la crescita dei livelli occupazionali. “Siamo pronti a fare un piccolo passo indietro per fare subito un grande balzo in avanti”, sintetizza Sergio Fontana, che in occasione della Fiera del Levante di Bari lanciò l’idea della Zes Unica.

Accanto ai tempi di realizzazione della Zes unica, gli industriali guardano ad altri due temi centrali: le risorse (“si è in grado di sostenere investimenti significativi per colmare il divario infrastrutturale tra Sud e Nord?”) e una governance efficace, “snella e proattiva”. “Voglio immaginare la Zes del Mezzogiorno soprattutto come piattaforma logistica integrata – aggiunge Silvano Pagliuca -, ben informatizzata e che riesca a essere di supporto alle aziende che operano e opereranno con nuovi insediamenti e con evidenti necessità di flussi di merci”.

La Zes unica dovrebbe partire con il nuovo anno, ma fino a quando non saranno completate tutte le fasi procedurali previste, a partire dal Dpcm che avvierà il complesso iter, l’attuale governance basata sulle otto Zes rimarrà intatta. Nel frattempo, Viale dell’Astronomia chiede al governo di partecipare al tavolo nazionale e alla cabina di regia: “Ad oggi siamo solo invitati in veste di osservatori – chiosa Grassi –. Considerando però il contributo determinante che le imprese possono dare alla definizione della strategia, ma anche delle declinazioni territoriali della stessa, sarebbe necessario un coinvolgimento più attivo delle parti economiche e sociali. Confindustria è pronta a dare un contributo di proposte, così come è stato nel percorso che ha portato nel 2017, dopo diverse modifiche normative, alla nascita delle attuali otto zone economiche speciali”.

 

 

 


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