A L’Aquila cosa sanno dei fondi dei giochi destinati dal Decreto Abruzzo alla ricostruzione? Ne aveva parlato la trasmissione Report dell’8 maggio dello scorso anno dei soldi destinati alla ricostruzione aquilana che sarebbero dovuti arrivare con le lotterie: Giovanni Emilio Maggi, presidente dell’Associazione concessionari giochi aveva spiegato, nel corso della trasmissione, che i concessionari hanno dovuto pagare 15.000 euro per ogni videolottery installata, una tassazione anticipata, da destinare all’Abruzzo.
Oggi il commento dell’on. Augusto Di Stanislao (IdV) che a ottobre scorso ha presentato un’interrogazione sulla vicenda, finora rimasta senza risposta. «Le risorse che dovevano arrivare dai giochi per la ricostruzione dell’Abruzzo sono uno specchietto per le allodole. I soldi sono sempre stati promessi, ma in realtà non sono mai arrivati».
«Ripresenterò l’interrogazione per capire che fine abbiano fatto questi fondi. Ma la questione è che manca una regia unica per coordinare l’utilizzo di queste risorse, e mancano date certe per lo stanziamento dei fondi». Ma anche se Di Stanislao sottolinea che il problema è evidente in maniera particolare per i fondi che sarebbero dovuti arrivare dal lancio di nuovi giochi. Sono state create delle aspettative fortissime» commenta, «tutte inevitabilmente disattese».
Il problema riguarda tutte le risorse che dovevano essere destinate alle zone colpite dal sisma: «I soldi in generale sono arrivati con il contagocce, e questo ha fatto sì che fosse impossibile programmare gli interventi per la ricostruzione. Questa situazione, oltretutto,si è tradotta in un colpo mortale per le piccole e medie imprese, e per gli artigiani dell’Aquila».
A farne le spese il tessuto economico e sociale della zona: «è evidente che i cittadini stanno lasciando la zona del cratere, per trasferirsi lungo la costa, nel Chietino e nel Teatino. L’Aquila – conclude Di Stanislao – viene abbandonata perché non arrivano le risorse».
Nei tre anni trascorsi dal terremoto dell’Abruzzo, i giochi hanno prodotto un incremento di gettito di 2 miliardi, destinati a finanziare la ricostruzione. Con il decreto 39 del 2009 (il cosiddetto decreto pro Abruzzo), il governo decise infatti di reperire risorse anche attraverso il lancio di nuovi giochi, stabilendo che i nuovi prodotti dovessero “assicurare maggiori entrate non inferiori a 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009”. E quindi autorizzò il lancio di una serie di prodotti: Gratta e Vinci dedicati, WinForLife, nuove versioni del Lotto, le videolottery, la scommessa ippica V7, il poker cash e i casino online, le scommesse tra giocatori (betting exchange), quelle su eventi virtuali e quelle personalizzate, e i giochi a consumo. Alcuni di questi giochi in realtà ancora non sono stati lanciati, con il decreto fiscale votato ieri dal Senato è arrivato lo stop alle lotterie a consumo. Altri, come il betting exchange e le scommesse su eventi virtuali, arriveranno a breve, i relativi decreti sono al vaglio della Commissione Europea. Altri ancora non hanno prodotto gli effetti sperati: la V7 è stato un flop, tanto che è cessata nel luglio 2011; e anche la lotteria istantanea Gratta Quiz non ha avuto un particolare successo. Infine, nel caso del bingo, si è abbattuto il prelievo fiscale per consentire l’innalzamento della quota destinata a premi, ma l’aumento delle giocate non è stato tale da compensare la perdita di gettito. Il contributo maggiore alla ricostruzione è così arrivato dalle Videlottery (le slot di ultima generazione che permettono vincite fino a 500mila euro) che fino a oggi hanno versato nelle casse dello Stato 1,4 miliardi, dal WinForLife (320 milioni) e dalle nuove versioni del Lotto (200 milioni).
ABRUZZO, CON LE VIDEOLOTTERY 1,4 MILIARDI
Le Videolottery sono le maggiori contribuenti per la ricostruzione dell’Abruzzo, con un versamento complessivo di circa 1,4 miliardi. La fetta più consistente del contributo è arrivata dall’una tantum: per ciascuno dei 57mila apparecchi previsti le concessionarie hanno dovuto acquistare un diritto da 15mila euro, pari a un investimento complessivo di 850 milioni di euro. Il prelievo diretto, percepito dal lancio nel luglio 2010 fino a oggi, è stato invece di circa 550 milioni di euro. Nel 2012 comunque il prelievo è destinato a cresce sia perché verranno istallate tutte le macchine previste, sia perché l’aliquota è passata dal 2 al 4% della raccolta. Secondo le stime, quest’anno le nuove macchine porteranno nelle casse dello Stato circa 1,5 miliardi di euro.
ABRUZZO, CON IL WINforLIFE 320 MILIONI
Il WinForLife è stato lanciato nel settembre 2009, e fino a oggi ha attratto puntate per quasi 1,4 miliardi e devoluto all’Abruzzo circa 320 milioni di euro. Il gioco a febbraio ha subito un restyling, sono state lanciate tre nuove versioni (Grattacieli, Viva l’Italia e Cassaforte, che promettono maggiori chance di vincita) e le estrazioni adesso si tengono ogni cinque minuti, invece che ogni ora. La novità ha prodotto i suoi frutti: nel primo mese infatti la raccolta ha raggiunto i 33 milioni di euro, gennaio si era fermato a meno di 20 milioni, in termini percentuali la crescita di circa il 70%. Il gettito erariale, destinato interamente alle zone colpite dal sisma, ha beneficiato dello stesso incremento.
ABRUZZO, 200 MLN ARRIVATI DAL 10eLOTTO
Tra i giochi che hanno contribuito alla ricostruzione dell’Abruzzo c’è anche il Lotto, nel 2010 è stato infatti lanciato il 10eLotto. Gli effetti in questo caso si sono visti nel 2011, nel giugno 2009 infatti la nuova versione del gioco venne lanciata con regole più restrittive, per ottenere un maggiore successo di pubblico è stato necessario un restyling. In questo modo, l’anno scorso la raccolta è cresciuta di oltre il 17% sul 2008 (da 5,8 a 6,8 miliardi) e a beneficiarne è stato anche l’Erario, visto che il gettito è passato da 1,5 a 1,7 miliardi (+13%). L’incremento di gettito, fino a oggi, è stato complessivamente di circa 200 milioni.
ABRUZZO, CONTRIBUISCE ANCHE L’ONLINE
Poker cash e casinò games non sono tra i maggiori contribuenti, su questi prodotti c’è un regime fiscale agevolato (il 20% sul margine, ovvero la quota che rimane al concessionario una volta pagate le vincite) per consentire agli operatori autorizzati di contrastare l’offerta illegale. Nonostante dal lancio – avvenuto a luglio scorso – poker cash e casino games abbiano raccolto rispettivamente oltre 7 e circa 2,6 miliardi, hanno portato nelle casse dell’Erario appena 42 e 15 milioni.
ABRUZZO, IL GRATTAQUIZ NON DECOLLA
Il Gratta e Vinci ha contribuito con un tagliando dedicato alla ricostruzione dell’Abruzzo, il Gratta Quiz. Il tagliando – lanciato a maggio 2009, al costo di 3 euro, mette in palio premi fino a 200mila euro – è ancora in commercio. Per aumentare il contributo alla ricostruzione, in principio, il concessionario e i rivenditori accettarono di ridurre le percentuali di loro competenza, passando rispettivamente dal 4 al 3 il primo, e dall’8 al 6% i secondi. Più volte la rete di vendita è stata accusata di aver incentivato l’acquisto dei tagliandi più remunerativi, a scapito del Gratta Quiz, accuse che le associazioni di categoria hanno sempre respinto. Già nell’agosto 2009, tuttavia, l’aggio dei rivenditori venne riportato all’8% (quindi al livello degli altri tagliandi), mentre quello del concessionario è rimasto al 3%. (m.c.)
*dati tratti da Agicos