Il Coordinamento C.Re.S.Co Abruzzo esprime profonda amarezza per la reiterazione di scelte politiche scellerate che non garantiscono pari opportunità, nel rispetto delle differenze, a tutte le realtà dello spettacolo dal vivo escludendo ancora una volta gli organismi indipendenti dai finanziamenti regionali per l’anno 2014.
Il Coordinamento C.Re.S.Co Abruzzo, (coordinamento Realtà della scena contemporanea che comprende 13 compagnie e oltre 70 operatori del settore) ha avviato da aprile 2013 un dialogo con la Regione Abruzzo per tutelare le condizioni dei lavoratori dello spettacolo dal vivo e della cultura attraverso il miglioramento delle leggi di settore che sono inique e non più rispondenti alle esigenze della realtà attuale. Dopo una serie di incontri pubblici e istituzionali, il coordinamento abruzzese è stato riconosciuto dalla Conferenza dei Capigruppo della Regione “interlocutore” per quanto concerne le nuove proposte legislative in materia culturale.
A seguito di queste interlocuzioni, Cresco constata una mancanza di risposte da parte dell’Ente Regionale che addirittura esclude completamente gli organismi indipendenti dai finanziamenti per l’anno 2014, per cui il lavoro dei tanti lavoratori e lavoratrici di queste realtà indipendenti non viene tutelato così come accade per quello dei dipendenti degli enti stabili.
Cresco Abruzzo non intende interrompere il dialogo avviato in questi mesi ma chiede che si avvii immediatamente un tavolo di lavoro su una nuova legge di riordino del settore.
Nel frattempo chiede che si ripensi alla scelta fatta dal Consiglio Regionale in sede di discussione della finanziaria, per cui è stato approvato un maxiemendamento presentato dalla maggioranza con il quale vengono stanziati per la cultura 2 milioni di euro ripartiti tra le leggi 88, 98, 5, 15, escludendo la L.R. 56/1993 (emendata nel mese di ottobre 2013) che, pur essendo anch’essa fallace, al momento è l’unica rivolta alle realtà indipendenti escluse dalle suddette leggi inique e nominative.
Dopo lo scandalo che ha coinvolto l’assessore al ramo, accusato di aver lucrato sui già esigui finanziamenti alla cultura, il Coordinamento C.Re.S.Co chiede alla Regione Abruzzo di mandare un segnale positivo ad un settore così maltrattato come quello della cultura e, nello specifico, di ripensare alla scelta fatta, apportando una variazione al bilancio finalizzata al rifinanziamento della L.R. 56/1993 che, nell’attuale disastroso panorama legislativo, consentirebbe alle realtà indipendenti di avere un sostegno transitorio.