
(© Imagoeconomica)
Due esponenti abruzzesi di Futuro e libertà per l’Italia (Fli), Berardo Rabuffo, capogruppo in consiglio regionale, e Maurizio Teodoro, ex consigliere regionale di Margherita e Pdl, hanno denunciato il fatto di essere stati inseriti, a loro insaputa, nella lista Con Monti per l’Italia al Senato per le elezioni politiche dei prossimi 24 e 25 febbraio.
I due hanno diffidato in una nota la lista Monti «dall’utilizzo dei loro nominativi», sottolineando che «hanno appreso soltanto dal web e dalla stampa della propria candidatura al Senato nella lista Monti. La notizia è priva di fondamento in quanto i nostri nomi sono stati utilizzati arbitrariamente ed inseriti in un elenco mai concordato e comunicato agli interessati. Evidentemente, nell’arrembaggio e nella frenesia generata dal porcellum i criteri usati non sono quelli che valutano le scelte corrette rispetto ai tempi, alle appartenenze ed ai territori».
L’UDC CRITICA LE CANDIDATURE IMPOSTE DALL’ALTO. Proteste anche dall’Udc che sempre in Abruzzo ha criticato la decisione dei vertici nazionali di imporre delle candidature dall’alto. Fino al pomeriggio di domenica 13 gennaio circolavano i nomi del vicepresidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, ex Mpa come capolista alla Camera; e del consigliere regionale del Pdl, Nicoletta Verì, come capolista al Senato della lista unica intitolata a Monti. Due non iscritti nel partito centrista.
Ma anche la decisione, che arriva in serata, di mettere come capolista in Abruzzo Paola Binetti non sembra destinata a riscuotere grande successo in quanto «poco radicata sul territorio». Lei «è nata a Roma, cosa ha a che fare con la nostra regione?», ci si è chiesti tra i centristi locali. «L’ultima volta è stata eletta in Lombardia, sembra che si voglia rispondere alle nostre proteste quasi rincarando la dose». Il capogruppo dell’Udc in consiglio regionale, Antonio Menna aveva addirittura annunciato la sua autosospensione dal partito.