A24 e A25 all’Emiciclo, dopo il blocco degli aumenti è di nuovo battaglia per i pedaggi gratis
di Alessio Ludovici | 08 Febbraio 2023 @ 06:00 | POLITICA
L’AQUILA – Torna nei corridoi dell’Emiciclo la questione dei pedaggi autostradali abruzzesi. Scongiurato, a dicembre, il rischio di ulteriori aumenti è arrivata ieri in Commissione territorio del consiglio regionale la richiesta dell’azzeramento dei pedaggi. Del resto lo stesso ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sempre a dicembre e nelle more dell’annuncio del blocco degli aumenti, aveva aperto all’ipotesi di progressive riduzioni.
In commissione territorio del consiglio regionale sono arrivate due risoluzioni, una del centrosinistra – bocciata dalla maggioranza perché considerata superata dai fatti – e una della consigliera leghista Antonietta La Porta, entrambe chiedono l’azzeramento dei pedaggi. Una richiesta che arrivata anche dai sindaci e, prima delle elezioni politiche, da una raccolta firme del deputato di Fdi Francesco Lollobrigida, oggi ministro dell’Agricoltura.
Tutti d’accordo, insomma, almeno in teoria. Oggi poi, ha spiegato la consigliera La Porta a L’Aquila Blog, con il trasferimento della concessione autostradale ad ANAS Spa le cose potrebbero andare più velocemente. Anas, che verrà audita in commissione prossimamente, garantisce già la gratuità di oltre mille chilometri di autostrade, si tratterebbe di aggiungerne pochi centinaia per combattere il grave isolamento infrastrutturale dell’Abruzzo. In particolare, Anas offre gratuitamente le tratte Salerno Reggio Calabria, Palermo Catania, Palermo Mazara del Vallo, il raccordo anulare romano, la Pontina e altre infrastrutture autostradale di diverse regioni.
Delusione di Pierpaolo Pietrucci per la mancata approvazione della risoluzione del centrosinistra. “Non è andata bene ma ce lo aspettavamo. Nella nostra risoluzione c’era tutto quello che veniva dichiarato in campagna elettorale dal centrodestra, il sostegno alla battaglia dei sindaci per ridurre le tariffe o addirittura l’azzeramento proposto da Lollobrigida. Chiedevamo inoltre la tutela dei lavoratori e lavoratrici passati ad Anas. La maggioranza, che oggi governa anche il paese, ha bocciato la risoluzione, segno di contraddizione che la attraversano”.