A24-A25: i sindaci bussano ancora alla porta del ministero

di Marianna Gianforte | 17 Febbraio 2023 @ 05:22 | ATTUALITA'
A24 A25
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L’AQUILA – Gli oltre cento amministratori e sindaci dei Comuni attraversati dalle tratte autostradali A24 e A25 tornano a bussare alla porta del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. E’ infatti passato oltre un mese dalla data stabilita informalmente per un nuovo incontro dopo quello del 6 dicembre: ossia metà gennaio. Quattro settimane di ritardo, “giustificate”, dicono i sindaci in trincea ormai da sette anni, soltanto dall’avvento delle amministrative in Lazio e Lombardia. Perché ormai, si sa, qualsiasi appuntamento elettorale ha il potere di dilatare i tempi delle decisioni politiche.

In una breve nota inviata ieri a Salvini e diffusa alla stampa, gli amministratori delle due regioni, Lazio e Abruzzo, sono tornati a esortare un nuovo incontro: “Non molliamo”, ha sempre detto la referente del gruppo Velia Nazzarro, sindaca di Carsoli. “Sindaci e amministratori di Lazio e Abruzzo, come concordato al termine dell’incontro del 6 dicembre – scrivono al ministro i sottoscrittori – con la presente sono a sollecitare la convocazione della delegazione dei sindaci per effettuare un aggiornamento sulla questione A24/A25 (tariffe e sicurezza) e avere un riscontro alle istanze già formulate. L’occasione è gradita per chiedere altresì l’ufficializzazione e la convocazione del tavolo istituzionale-tecnico per il quale sono stati forniti da tempo i nominativi del gruppo degli amministratori”. Già nelle lettere inviate in precedenza al minsitro Salvini all’indomani delle elezioni del 25 settembre, tra cui la prima il 27 ottobre, i sindaci avevano specificato le loro esigenze, che sono poio quelle dei territori, ribadite in più circostanze: provvedimenti atti a ridurre i costi dei pedaggi autostradali con totale esenzione a favore dei pendolari; l’immediata creazione, appunto, di un tavolo istituzionale per individuare provvedimenti e iniziative che possano garantire la sicurezza nelle due tratte autostradali e aprire un confronto sull’intera questione della mobilità generale nelle due regioni, Lazio e Abruzzo, che è piena di ‘buchi neri’ e di complessità che non la rendono efficiente a che deve percorrerle tutti i giorni per lavoro o per studio. La riduzione (adesso diventata richiesta di abolizione per i residenti e per i pendolari) delle tariffe dei pedaggi sull’A24 e sull’A25, dunque, non è il tema cruciale, ma uno dei tanti e tutti hanno, sottolienano i sindaci, identico valore. Anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (Fdi), prima delle elezioni del 25 settembre, aveva sposato l’ipotesi dei sindaci di esenzione totale a favore dei residenti nelle regioni Lazio e Abruzzo pendolari per motivi di lavoro, studio, salute.

Dato che la gestione delle due autostrade è tornata all’Anas, dopo un lungo braccio di ferro tra la vecchia concessionaria (Strada dei Parchi) e il Governo (Draghi), il rischio di un nuovo aumento è stato scongiurato per il 2023. Un contenzioso, quello tra Governo e concessionaria, scaturito ed ereditato dagli anni passati, dal non aggiornamento del piano economico finanziario, uno stallo che ha avuto conseguenze anche sugli investimenti necessari alla messa in sicurezza sismica dell’autostrada dopo il sisma del 2009 e il conseguente adeguamento delle tariffe. Da ricordare che la gestione delle due tratte è tornata all’Anas a seguito della decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso del Governo, in sostanza ribaltando la sentenza del Tar del Lazio.

 


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