A Walter Cavalieri pensionato, Sonetto caudato di Roberto Biondi Poetadapettino
È giunto finalmente l’agognato
momento di tirare i remi in barca,
anche per te, oh Vate venerato,
di percepire una pensione parca.
Tu che nella sofìa fosti gerarca,
un comunista sì, ma illuminato,
sì come illuminato era il monarca
nel Secolo dei Lumi da te amato.
Adesso godi questo soave stato[1]
tu che hai profuso nel lavor passione
e dormi, e pranza e dopo aver pranzato
rimettiti ad oziare nel piumone[2]:
circondati di libri tutt’intorno
e statte pall’all’ària tutt’ju ggiòrno[3]!
Coda
E se t’avanza tempo scendi in campo
(ché colle novità dijju cunzijju
so’ semp’ji stessi jalli ajju sturijju[4]!!)
saresti luce fulgida di lampo
in questa selva oscura senza scampo!
E saldo come casa sulla roccia
ti resti un aforisma anti-kantiano
ricorda oh Vate: “è meglio che la coccia
funzioni a te, piuttosto che le mano”.
Roberto Biondi Poetadapettino, discepolo devoto e riconoscente
[1] Citazione Leopardiana che ricorda il godi fanciullo mio stato soave di Sabatodelvillaggesca memoria.
[2] Figura retorica nota come sineddoche, dove la parte indica il tutto. Il piumone, qui, indica il letto e in senso più ampio ancora indica l’otium philosophicum degli intellettuali.
[3] Traduzione dal latino classico “Cum pallibus in aere”, attestato in Cicerone e Seneca per indicare la condizione privilegiata dei pensionati.
[4] Metafora. Lo sturijju è il pollaio, oppure è un luogo ameno della casa noto come sgabuzzino, ripostiglio o, appunto, sturijju. Lo sturijju starebbe ad indicare, insieme ai galli, quali sono i protagonisti della politica aquilana ed italiana più in generale. Il poeta, qui, dà sfoggio di grande perspicacia politica e di ficcante critica sociale.