Era il 4 Novembre 1966: dopo 2 giorni di intensa e continua pioggia il fiume Arno rompe gli argini alle 5,30 ed inonda Firenze. Dapprima inonda le strada, poi il livello dell’acqua sale sempre di più fino ad arrivare ai primi piani delle case. L’acqua entra nel Battistero, a Palazzo vecchio, nel Duomo provocando grandi danni alle numerosissime opere d’arte. Muoiono moltissime persone, il patrimonio artistico (sopra il ponte vecchio) è minacciato dalle acque. L’Arno lascerà le strade di Firenze 2 giorni dopo, il 6 Novembre, lasciando la città in una situazione catastrofica.
Mancava il pane, l’energia elettrica, la gente non aveva più una casa: l’acqua aveva raggiunto i 4 metri e 92 centimetri (nella foto accanto una veduta di Firenze durante l’alluvione). Firenze entra così nel suo periodo più brutto del dopoguerra. Fortunatamente con l’aiuto di volontari e soccorsi venuti da tutta Italia Firenze tornò alla normalità in un periodo di tempo non molto lungo ed ancora oggi la possiamo ammirare in tutto il suo splendore. Oggi purtroppo il pericolo alluvione è ancora vivo e le autorità competenti hanno programmato degli interventi risolutivi da attuarsi nei prossimi anni.
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Le vittime
Uno dei principali “misteri” dell’alluvione fiorentina è sempre stato il numero delle vittime: la segretezza ed il riserbo delle autorità sull’argomento fin dai primi giorni contribuirono a far diffondere macabre leggende metropolitane come quella di decine di fiorentini che avevano trovato una morte orribile, sorpresi dalle acque nel sottopasso di Piazza della Stazione. Oltretutto i fiorentini asserragliati in casa avevano visto scorrere sotto le loro finestre decine di manichini portati via delle sartorie e dalle boutique del centro, scambiandoli per cadaveri e questo spettacolo aveva rafforzato le dicerie sulla presunta strage. Solo recentemente l’Associazione Firenze Promuove, presieduta dal giornalista Franco Mariani e che dal 1996 si occupa delle celebrazioni annuali dell’alluvione, è riuscita a trovare e pubblicare un documento ufficiale della Prefettura del novembre 1966 che fissò in 34 il numero delle vittime, di cui 17 a Firenze e 17 nei comuni della provincia. Persero la vita in quei drammatici giorni, per cause più o meno dirette dovute all’alluvione
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