Le francesi votano per la prima volta il 29 aprile 1945, in occasione delle elezioni municipali e poi, alcuni mesi dopo, partecipano allo scrutinio nazionale del 21 ottobre 1945.
L’ordinanza del 21 aprile 1944 decisa dal Governo provvisorio del Generale de Gaulle ad Algeri stabilisce che “le donne sono elettrici ed eleggibili al pari degli uomini”. Due anni e mezzo più tardi, il preambolo alla Costituzione del 27 ottobre 1946 inscrive questo principio nei principi fondamentali della Repubblica: “La legge garantisce alla donna, in tutti i campi, diritti uguali a quelli dell’uomo” .
La Francia è stata uno dei primi paesi a instaurare il suffragio universale maschile, ma c’è voluto un lungo processo affinché questo diritto fosse esteso anche alle donne.
Il diritto di voto è in un primo momento riservato ai proprietari terrieri di sesso maschile. Le donne ne sono escluse, in quanto si ritiene che la loro dipendenza economica impedisca loro di esercitare una libera scelta. Sotto l’Ancien Régime, pertanto, solo le vedove dotate di un feudo e le madri badesse possono eleggere i loro rappresentanti agli Stati generali.