di Antonio Di Giandomenico – Mi hanno commosso: alcuni giovani, pieni di entusiasmo e davvero convinti di quanto stessero facendo, hanno lasciato intendere che pure all’Aquila – sì proprio qui – ci sono dei sostenitori di Matteo Renzi.
Non sembra possibile nella città che sotto l’aquila del suo blasone reca la scritta Immota Manet.
Incredibile! Persone audaci, magari pure convinte e senza ambizioni personali, vogliono sfidare l’establishment che da decenni domina e guida il centrosinistra aquilano, schierandosi con quel monello del sindaco fiorentino?
Ebbene sì, è successo: si sono presentati alla stampa, hanno messo la loro faccia (pulita) a disposizione di una battaglia di rinnovamento, che se appare necessaria in Italia, all’Aquila è addirittura fuori tempo massimo.
Increduli e un po’ spaesati, si sono ritrovati davanti decine di persone, in una saletta che ne conteneva la metà!; non se lo aspettavano questo successone.
La presenza di tante persone che li incoraggiava ad andare avanti, a credere nella possibilità di rinnovare davvero la politica deve aver dato loro ulteriore spinta e convinzione.
Ci proveranno ancora, e tenteranno, hanno assicurato, di far venire Renzi all’Aquila.
Ovviamente Renzi non verrà: sa che all’Aquila le cose vanno in un certo modo, che ci sono già i garanti dell’ortodossia e i fiduciari dei capi romani, e che le candidature già sono fatte, da adesso e per i prossimi ventiquattro anni; e finiti i nostri attuali occupanti poltrone, beh, ci sono pur sempre i figlioli, al massimo i cugini di primo grado.
E’ così che va la politica oggi, cosa vogliamo farci? Dobbiamo farcene una ragione e votare: tanto è facile, da venticinque anni votiamo sempre e solo gli stessi, sono tre nomi, ormai li abbiamo imparati.
Per confondere i gonzi e far credere loro che ad ogni elezione c’è una grande novità, fanno quella che nel regno borbonico si chiamava “fare ammuina” che praticamente così si svolgeva: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa, e chilli che stanno a poppa vann’ a prora; chilli che stanno a dritta vann’ a sinistra, e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vanno ‘ncoppa, e chilli che stanno ‘coppa vann’ abbascio…” che poi da noi suona più o meno così: chi di noi tre sta in comune va in parlamento, quello che sta in parlamento va in Regione, chi sta in provincia torna in comune in attesa del parlamento….e così via rinnovando.
Non è il luogo per considerazioni più profonde, ma questi giovani meritano rispetto, sostegno e pure ammirazione da parte di tutti, per il coraggio dimostrato, perché sanno che saranno sottoposti a ritorsioni inaudite, che, nel miglior stile del “grande e glorioso compagno Stalin”, saranno denigrati ed insultati, e su di loro si diranno le cose più false, fino alle offese, e non risparmieranno le famiglie.
Sarà così, ne abbiamo avute anticipazioni inquietanti.
Ma noi auguriamo loro miglior sorte, chiediamo alle persone che non vogliono chinare il capo di sostenerli, di rispettare le loro idee e anche i loro obiettivi di rinnovamento: la loro energia, il loro candore serve all’Italia, e alla nostra città in particolare