Fondi cultura, l’affondo di Morgese: Zappacosta non sa che Teatrozeta ha avuto incremento Fus
di Redazione | 04 Luglio 2020 @ 06:35 | ATTUALITA'
L’AQUILA – “Siamo alle solite! Sarebbe lodevole, con tinte wildiane, se queste osservazioni fossero uscite dalla bocca di un politico dei tempi del ‘pentapartito’. Sorvolando sulla questione dei professionisti e non professionisti in ambito artistico: come io stesso ho accennato, la legge 46 regionale del Furc segue con atti di indirizzo i decreti del Fus del Ministero. Bene! il dirigente Zappacosta ha confermato le mie tesi, e dunque? Dovrebbe però informarsi meglio nel caso del TeatroZeta”.
Affila le unghie Manuele Morgese, attore, regista e imprenditore della cultura, fondatore del Teatrozeta dell’Aquila, per controreplicare a Giancarlo Zappacosta, direttore del dipartimento Cultura e Turismo della Regione che in un’intervista a L’Aquilablog, rispondendo all’allarme lanciato sul rischio chiusura dell’unico edificio teatrale di prosa privato d’Abruzzo, ha sostenuto che la decurtazione del contributo è dovuta alla riduzione del finanziamento ministeriale, a cui il sostegno regionale è legato per legge.
“C’è un errore madornale!”, fa osservare Morgese, “non solo non è stato decurtato nel 2019, bensì il contributo Fus 2019 del Teatrozeta è stato addirittura incrementato, anche se di poco! Quindi di che parla? Non è vero ciò che dice!”.
“Al contrario viene avvalorata la tesi del sottoscritto che potremmo definire poeticamente ‘a chi figlio e a chi figliastro’. Ma qui la poesia c’entra poco, in questa sede reputo valgono i numeri, dati precisi, cifre di cui il dirigente Zappacosta dovrebbe essere edotto con dovizia di particolari. I numeri delle assegnazioni dell’ultimo anno del Furc vedono TeatroZeta passare da un contributo di 36.000 euro nel 2018 ad un contributo di 20.000 euro nel 2019 con un taglio di oltre il 30%. A fronte di un contributo (nel settore ‘Teatro’ regionale) di circa 277 mila euro del Teatro stabile Tsa, di 108 mila euro del Florian di Pescara e dei 36 mila del Teatro dei colori di Avezzano”.
“Questo quadro – aggiunge Morgese – mostra non solo un taglio fatto con la mannaia ma anche un taglio mirato, visto che ad alcuni rispetto al 2018, diversamente da quanto sostiene, è stato addirittura incrementato il contributo; tecnicamente in base al taglio generale dei fondi fatto dalla Regione Abruzzo sarebbero dovuti essere decurtati in percentuale tutti; cosa che non è avvenuta! E per quale motivo? La risposta? A causa di alcune ‘sveltine’. Cosa? Ho letto bene? Sarebbe opportuno che il dirigente del settore cultura spiegasse a me e ai lettori questa affermazione”.
“Zappacosta infatti sostiene che, cito testualmente, ‘tanto è vero che anche il contributo regionale al Teatro stabile d’Abruzzo è diminuito in virtù del contributo che gli ha dato il Ministero,… poi certo fanno le sveltine in sede di bilancio di fine anno e danno contributi, ma ormai è tutto legato alle rendicontazioni’. Sveltine? Ma di cosa si parla? Può spiegarci chi sarebbero gli autori delle ‘sveltine’? Non capisco”, afferma con pungente sarcasmo Morgese.
Che aggiunge: “Per quanto concerne i tanto citati ‘incassi’ di cui parla il dottor Zappacosta voglio ricordare che il TeatroZeta oltre a quelli derivanti dalle attività della compagnia in Italia e all’estero, ha ricavi da un’attività che spazia a trecentosessanta gradi nel mondo dello spettacolo dal vivo e del cinema, pertanto l’apporto finanziario in termini di incassi e di introiti di carattere privato, risulta essere in percentuale il medesimo dei grandi enti, di cui il dottor Zappacosta si fa portabandiera. Se infatti leggesse i bilanci, saprebbe che le cifre parlano di un apporto pari quasi a cinque volte il contributo che la Regione ci ha assegnato. Ben cinque volte!”.
“Zappacosta utilizza una frase inequivocabile e si chiede ‘dove sono gli incassi del Teatro Zeta?’ Posso rispondere solo che riceverà dal sottoscritto il dettaglio delle performance, degli incassi fatti dal Teatro Zeta nel 2019. Per ora si accontenti di sapere che in tournée solo la compagnia ha documentato nel 2019 più di cinquemila spettatori paganti”, rileva Morgese.
“Nella sede del teatro aquilano, nelle due stagioni teatrali e durante eventi speciali la sala, gestita da Zeta, ha visto all’incirca gli stessi dati, se poi aggiungiamo il cinema le cifre raddoppiano! Ecco dunque dove sono gli incassi! Serve altro?”.
“Ricordo al dottor Zappacosta che la compagnia Teatro Zeta organizza due stagioni teatrali, una per adulti ed una per bambini, molto seguite ed apprezzate, organizza spettacoli con le scuole i cui numeri sono indicati dettagliatamente nelle schede ministeriali e che sono quelli di un grande centro teatrale degno di una grande città capoluogo come L’Aquila”.
“Ultimo capitolo: gestione teatri privati. Non per sostenere le mie teorie”, chiarisce Morgese, “ma questa volta il dato è lapalissiano ed è sostenuto da elementi assoluti che si chiamano teatro Eliseo, il Quirino, o teatro Sistina di Roma, teatro Augusteo di Napoli, il teatro della Luna di Milano, il Verdi di Firenze: sono tantissimi i teatri e parlo di edifici teatrali che vengono sostenuti con risorse pubbliche! Quindi? evidentemente essendo il TeatroZeta l’unico teatro privato da Abruzzo il dottor Zappacosta ha pensato bene di considerarlo alla stregua di una discoteca o di una sala bar. Al cinema teatro Zeta facciamo arte e cultura ed uno Stato civile, come accade in molti paesi europei, deve sostenere strutture anche se private!”.
“Concludo: non ho più voglia di sottacere un simile atteggiamento né posso accettare simili prese di posizione. Ho la presunzione di pensare che in un’Italia tanto logorata sia necessario fornire dei riscontri oggettivi affinché i contribuenti possono avere gli strumenti per giudicare. Non c’è nessun ‘vulnus’ al libero mercato forse per il semplice fatto che in Abruzzo non c’è un libero mercato dove si fa cultura!”.
“Sono infine felice che Zappacosta calchi le scene autoproducendosi. Cosa che il Teatrozeta fa dal 1999! – conclude Morgese – . Ma su tutto il resto non posso che sollevare le spalle…e augurare enorme successo all’artista Zappacosta…”. (m.sig.)